La FCI, per la seconda volta consecutiva, ha chiesto ai Ministeri competenti lo slittamento dell’applicazione del nuovo disciplinare, spostando la data al 1° gennaio 2022. Rinvio che certamente otterrà. Il motivo è ancora lo stesso: non aggiungere altri costi a quelli già pesanti che gli organizzatori devono affrontare per le note misure anticontagio. Nella lettera federale le parole usate sono più velate, ma la sostanza è questa.
Sorge quindi spontanea la domanda: questa scelta è giusta? Probabilmente non del tutto.
1. se il livello della sicurezza, pervicacemente voluto dalla FCI con l’ultimo disciplinare, può essere rimandato perché ci sono meno soldi o perché è aumentata la problematicità organizzativa (sic) dovuta al Covid, il principio infranto è quello che la sicurezza non è più un valore non negoziabile, ma commisurato alle condizioni possibili degli organizzatori. Così facendo, lo si voglia o no, pur riconoscendo la delicatezza del momento, si metterà una toppa peggio del buco, scalfendo domani il diritto di essere severi con i trasgressori.
2. le norme che dovrebbero slittare sono esclusivamente quelle che riguardano l’innalzamento delle misure di sicurezza nelle granfondo. Proprio quelle manifestazioni amatoriali nelle quali, rimodulando le quote di iscrizione, l’autofinanziamento o i ricavi potrebbero riequilibrarsi, considerate anche le sponsorizzazioni. Opportuno evitare di prestare il fianco a chi queste misure le ha considerate eccessive e forse mosse dall’intento congiunto di un processo di selezione e di rappresentanza dentro questo appetibile settore.
Il momento è delicato, le incertezze per il domani sono tante, ma se la sicurezza diventa una “variabile dipendente”, qualche complicanza s’aggiunge… ben oltre il Covid.
Un secondo punto di riflessione arriva leggendo le Norme attuative 2021 per le categorie Juniores ed Elite/Under. Cinquantacinque pagine di regole, quando, alla quarantasettesima, la “perla” che non ti aspetti: «E’ ammesso l’utilizzo di borracce di forma non cilindrica».
Uno torna indietro, rilegge, forse si tratta di un refuso, ma niente dare fare, è proprio scritto così. Hanno sostituito «vietato» con «ammesso», e voilà!
Una borraccia piena, del normale peso di 600 grammi, che dovesse cadere sulla strada, vuoi perché scivolata di mano vuoi perché uscita dal porta borraccia per il soprassalto di un dosso, ovvero quello che vediamo normalmente e sempre più frequentemente, resterebbe lì, come una mattonella, senza più la possibilità di rotolare ai bordi della carreggiata spinta dall’inerzia delle normali pendenze. Oppure in mezzo alla strada lungo una discesa dove i corridori sfrecciano tra i 70 e i 90 all’ora, magari vicino ad una curva dove non hai più tempo di correggere la traiettoria.
Ruote che ci sbattono contro, bici che sobbalzano, corridori che volano per aria. Un rischio da condividere pure coi motociclisti. Incredibile, eppure domani possibile, grazie appunto alla modifica introdotta. Veniamo da una stagione caratterizzata da ritiri eccellenti o cadute gravi proprio a causa delle borracce rimaste sull’asfalto, e adesso, per paradosso, una FCI che porta il rischio a sistema, piene o vuote che queste siano.
Per Esordienti e Allievi invece, le borracce non sono contemplate nelle norme attuative. Continueranno ad usarle cilindriche o anche per loro potranno aprirsi gli scenari di nuove mode abbinate a nuovi rischi?
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