Non è finito il Mondiale di Imola, almeno nel ciclismo: la prospettiva che questa diventi la città della bici è fondatissima. In rampa di lancio c’è l’idea di trasformare i tracciati iridati in percorsi stabili per chiunque vi voglia pedalare: sia il circuito che ha ospitato l’edizione 2020, con la salita che è già diventata Cima Gallisterna, che quello dei Tre Monti, dove Adorni ha vinto l’iride nel 1968, verranno segnalati in modo da consentire agli appassionati della zona e a quelli che arriveranno da lontano di percorrere le strade dei campioni, attraversando paesaggi spettacolari.
E’ un’idea che il ct azzurro Davide Cassani e lo staff della Nuova Placci, alla quale si deve la parte organizzativa della recente rassegna iridata, hanno già condiviso col sindaco imolese Marco Panieri e col suo collega di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi: tra il dire e il fare, c’è di mezzo soltanto il tempo tecnico per realizzare le frecce con le indicazioni stradali.
Un po’ quel che è accaduto sulle strade bianche di Romagna, sede di una giovane e bellissima manifestazione per dilettanti: grazie alla segnaletica, sono numerosi gli amatori che frequentano quelle zone, confermando il valore turistico e non solo sportivo dell'offerta ciclistica.
Mentre si prospetta l’idea di due circuiti stabili e si studia un parco della bici alla Rivazza, con strutture e percorsi di avvicinamento al ciclismo, Imola ha già scoperto un nuovo impianto riservato al fuoristrada. L’ha ideato e realizzato Mauro Calzoni, tecnico di lungo corso e collaboratore stretto di Michele Coppolillo con i dilettanti della Regione: su un terreno di quasi 5 mila metri quadrati di sua proprietà, nella zona del parco della Tozzona, ha ricavato una pista e tracciati vari per mountain bike, enduro e salti dove avviare i bambini all’attività sotto la guida di istruttori qualificati.
Con la sua società, l’Appennino Bike, ha già raggiunto un’ottantina di iscritti, ai quali in futuro sarà concessa la possibilità di provare il ciclismo su strada: è lo stesso percorso che, in tempi recenti, hanno fatto atleti di rango mondiale, come Wout Van Aert, l’ex iridato del cross che sulle strade di Imola ha centrato a fine settembre due argenti, a cronometro e su strada. Che proprio a Imola l’Italia possa sperimentare questa ricetta è una felice coincidenza.
da Il Resto del Carlino
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