La Vuelta non arriverà sul Col du Tourmalet il prossimo 25 ottobre per la sua sesta tappa. A far scattare decisione, è l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 che sta mettendo a dura prova la Francia.
La notizia è arrivata questa sera dai Prefetti dei Pirenei Atlantici e degli Alti Pirenei, con Unipublic, organizzatrice della corsa, che hanno deciso di cambiare il percorso della frazione, che sarebbe dovuta entrare in territorio francese. Unipublic si è scusata con il pubblico e i corridori e ha ringraziato le autorità francesi per la disponibilità sottolineando, che il nuovo percorso, sarà ugualmente affascinante, con l’arrivo sulla salita di Aramón Formigal, una delle salite più iconiche dei Pirenei aragonesi.
Quindi la sesta frazione che originariamente da Biescas avrebbe portato la corsa sul Col du Tourmalet dopo 136,6 chilometri e un dislivello di 4194 metri, diventerà di 146,4 chilometri, con 3040 metri di dislivello. Il gruppo affronterà le due salite classificate dil'Alto de Petralba (Cat 3) e l'Alto de Cotefablo (Cat 2), prima di un nuovo passaggio attraverso Biescas, dove è posto lo sprint intermedio, che porterà alla salita finale verso la stazione sciistica di Aramón Formigal.
La salita ad Aramón Formigal è una delle salite simbolo dei Pirenei aragonesi, con i suoi 14 6 chilometri di lunghezza e una pendenza media del 4,6%, con punte fino al 10%. Aramón Formigal è stato anche il traguardo della quindicesima tappa, della Vuelta del 2016 dove a vincere fu il nostro Brambilla davanti a Quintana.
Come già stabilito dall’organizzazione ogni arrivo in salita della Vuelta, sarà vietato agli spettatori, sempre a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.