G come Ganna. Nel senso di Filippo, l’uomo nuovo di questo Giro. Anche perché è il primo al quale partecipa: da debuttante, sarebbe stato una novità anche al Tour, al Fiandre e pure a Ballando sotto le Stelle. Campionissimo del cronometro, si conferma padrone del tempo: vincendo due tappe in cinque giorni, si dimostra bravo anche a non sprecarlo. E’ un atleta esemplare, ligio alle regole: quando vince viaggia da solo, nel rispetto del distanziamento. Per la potenza fisica lo hanno paragonato a una Ferrari: ha subito sporto querela. Per i watt che esprime in gara lo hanno paragonato a una lavatrice, per la freddezza a un frigorifero: la mamma spera che lo paragonino presto a un forno e a una lavastoviglie, così rinnova la cucina. E’ un ragazzo modello, ha un’immagine pulita: niente piercing, niente orecchini, mai uno spinello, nel suo caso Gannabis. Pur piemontese, non sgarra (o sGanna) nemmeno col bere: soltanto bibite con la Gannuccia, mai visto portarsi alla bocca un fiasco e traGannallarlo. E’ un grande lavoratore, uno che non cede mai alla pigrizia: l’esatto contrario dello SGannapagnotte. Nella vita è un’altra persona rispetto a quando corre: tranquillo e sereno, appena comincia a pedalare esplode come una Gannonata. E’ già diventato così popolare che i tifosi di Nibali stanno pensando a un gemellaggio: sono pronti a trasformarsi in Gannibali. E’ decisamente l’uomo del momento e se lo merita: ci voleva un caffè forte per svegliare l’Italia, meglio ancora se con lo zucchero di Ganna.
W come Wackermann. Nel senso di Luca, ciclista della Vini Zabù Brado. Costretto a chiudere il Giro per via di una transenna volatagli addosso prima del traguardo: lo avevano avvisato che all’arrivo sarebbe piovuto, senza specificare cosa. In stato confusionale per il il forte colpo in testa, non ha riconosciuto il suo ds Luca Scinto, anche se potrebbe essersi trattato di una scelta: quando si agita e si arrabbia, uno come Scinto è meglio fingere di non conoscerlo. Portato via in ambulanza (il ciclista, non il ds), ha lasciato dopo 24 ore l’ospedale, come riferisce la Gazzetta, scrivendo che ‘Luca Wackermann è stato dimesso dal Policlinico universitario di Messina e in serata, assieme alla moglie Ilaria, ha raggiunto la Vini Zabù Brado in hotel prima di fare rientro a casa nella giornata odierna. Il 28enne lombardo era stato travolto martedì da una transenna a 500 metri dal traguardo di Villafranca Tirrena (assieme al compagno olandese Van Empel che è rimasto in corsa), riportando tra le altre cose un trauma cranico commotivo e la frattura delle ossa nasali’. Al lettore il compito di capire da solo cosa abbia fatto diventare travolgente la transenna: l’ha lanciata uno spettatore oppure ha perso il controllo di se stessa?