La Nazionale italiana sapeva di non avere al suo arco la freccia giusta per vincere, gli uomini di Cassani hanno provato a far saltare il banco ma alla fine sono arrivati solo il decimo posto di Damiano Caruso e il quindicesimo di Vincenzo Nibali.
Subito dpo aver tagliato il traguardo Caruso spiega: «La gara diventava sempre più dura giro dopo giro, noi abbiamo provato a fare qalcosa. Ci siamo parlati con Vincenzo e con gli altri, ma il Belgio faceva un ritmo troppo alto per riuscire a fare la differenza. Comunque non abbiamo rimpianti perché sappiamo di aver fatto tutto il possibile. Stavolta chi arrivava dal Tour aveva qualcosa in più (cinque dei primi sei al traguardo hanno fatto la Grande Boucle, Fuglsang il solo "intruso") e lo si è visto. Ma alla fine è stato un bel mondiale».
Da parte sua Vincenzo Nibali aggiunge: «Sapevo che l’ultima salita per me era la meno adatta, per questo mi sono mosso su quella prima con Landa e Uran e Van Aert ma proprio il belga non collaborava, altrimenti magari le cose avrebbero potuto svilupparsi in modo diverso. Io posso solo dire che fino a 10 giorni fa non mi sentivo neanche bene ed oggi ero qui a correre il mondiale in prma fila. Oggi tutti noi abbiamo dato il massimo. Inventarsi qualcosa? Il ritmo era davvero molto alto, non c’era spazio per azioni da lontano, avete visto cnhe quella di Pogacar come è finita...».