In termini di risultati il ciclismo italiano rischia di uscire con le ossa rotte dal Tour de France, ma, per fortuna, lo stesso non si può dire per il Made in Italy, visto che biciclette e abbigliamento stanno tenendo alto l’onore del Bel Paese. In particolare, è Tadej Pogačar a farsi portatore dell’eccellenza della produzione italiana e, non ultime, sono le sue scarpe firmate dalla Diamant srl (DMT) di Bonferraro di Sorgà (Verona). L’azienda fa parte del Gruppo Zecchetto, che possiede anche i brand Cipollini e Alé, e si occupa dell’ideazione, produzione e ingegnerizzazione di scarpe sportive, oltre che della serigrafia industriale.
Della squadra di ricerca e sviluppo fa parte anche l’ex professionista Nicola Minali, vincitore di tappa in tutti e tre i Grandi Giri (43 vittorie da pro), e papà di Riccardo, professionista con la Nippo Delko One Provence: «Abbiamo conosciuto Tadej tramite Alessia Piccolo, Alex Carera e la fidanzata Urška Žigart, che corre con l’Alé BTC Ljubljana – racconta Minali -. Ci ha chiesto delle scarpe con i lacci, che non avevamo in gamma, però parlando con il nostro modellista abbiamo deciso di provare a crearne un paio. Tadej si è subito trovato benissimo col nostro knit e noi ovviamente abbiamo creato una nuova gamma coi lacci, che sarà presto in commercio. Adesso vederlo in lotta per la maglia gialla al Tour de France ci rende orgogliosi, penso sia un gran bel premio per tutti i ragazzi che lavorano con costanza e impegno in questa azienda».
Tra gli altri corridori ambassador di DMT c’è anche Elia Viviani: «Scegliamo i testimonial solo se effettivamente si trovano bene con le nostre scarpe. Non scegliamo il personaggio solo perché è famoso: prima facciamo loro provare le scarpe, poi se le apprezzano firmiamo un accordo. Siamo contenti se ci danno un bel ritorno di immagine, ma lo siamo ancora di più se si trovano bene con il nostro prodotto».
Adesso non resta che vivere un’ultima settimana di Tour de France che ha già regalato qualche squillo interessante, con il talentino sloveno a caccia del gradino più alto del podio nei Campi Elisi: «Se può vincerlo? Non dico nulla, sono molto scaramantico – conclude Minali -. Ma sicuramente è un talento straordinario, con un presente e un futuro brillanti».
(Nella seconda foto, da sinistra: Cristian Lupi, responsabile reparto Knit, Alessandro Mantovani, responsabile reparto montaggio, Nicola Minali, Fernando Simeone, responsabile reparto modelleria, Lucica Albert, reparto modelleria)
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