Caro direttore, scusa se disturbo il tuo appassionato lavoro sul Tour, ma sei l'unico a cui posso rivolgere questa domanda: che ti risulti, in casa Rai organizzano festini a base di barbiturici? Più precisamente: ti risulta che li organizzino proprio durante la diretta dal Tour?
Io sinceramente non so darmi altre spiegazioni decenti, di fronte al clima da anestesia che emana dalle telecronache. Pensa un po': nella mia ingenuità, io pensavo dopo tanto digiuno causa Covid di ritrovarli quanto meno sopra le righe, vagamente esagitati, come succede quando si libera la bestia dopo lunga astinenza, in questo caso quando si torna finalmente a raccontare qualcosa di serio e di vero dopo il lungo silenzio. Mi aspettavo cioè di sentire parole e toni accesi, esasperati, superlativi, anche un po' esagerati, come certi calciofili di Sky quando incrinano i lampadari per un corner, ma comunque ero pronto a giustificarli proprio per le circostanze eccezionali di questa stagione.
Invece. La sorpresa incredibile. Sono mosci come un lunedì mattina. Sono mortaccioni come uscissero da mesi e mesi di telecronache di levatura storica, sfiniti ed esausti, praticamente saturi di emozioni e di grida. Come se fossero alla fine, non all'inizio. Il lato clamoroso: sono riusciti persino a tramortire Saligari, il nostro amato Commissario, che di solito ha bisogno di Quetinil in vena, per via di quella sua postura da urlatore a prescindere, come se avesse ingoiato una cassa acustica negli anni della pubertà. Niente: sedato pure lui. Abbiamo un Commissario Valium.
Ti confesso, caro direttore, che ti stavo scrivendo già dopo la prima tappa. Troppa la sorpresa. Poi però mi sono sedato (pure io) cercando di essere ragionevole: dai, è l'inizio, la ripresa dopo tanto tempo, c'è ruggine da smaltire, ritmo da riprendere, diamo il tempo, col passare dei giorni si danno una bella svegliata.
Errore di calcolo, il mio. Troppo indulgente. Difatti, ormai è la regola. Una veglia funebre senza possibilità di trasformarla in sveglia.
Chiedo: obbediscono a un ordine editoriale, del tipo ragazzi toni bassi perchè il Covid è una faccenda troppo seria e non possiamo permetterci tanta eccitazione per una corsa in bici? Se è così, stanno comunque esagerando con lo zelo aziendalista. Vanno ben oltre. Un conto sono i toni contenuti e rispettosi, un'altra è questa gnagnera che irradia pigrizia, sonnolenza, malavoglia.
Ragazzi, su con la vita: è pur sempre il Tour. E comunque siete pagati – da tutti noi popolo italiano – anche per commentare decorosamente persino un Tour stravagante come questo.
Io comunque mi sento di metterli in guardia, i cari ragazzi del Dream Team Rai: occhio, se qualcuno vi passa la bibita o la bevanda calda prima di cominciare, a questo punto diffidate. Fate a meno. Rifiutate con qualche scusa. Secondo me ci sono dentro quantitativi pesanti di psicofarmaci duri, come dimostra l'effetto sui vostri interventi. Se invece non prendete niente, allora è decisamente più allarmante.