L'ORA DEL PASTO. LA VOLONTA' SELVAGGIA DI FEDERICO

STORIA | 30/07/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

 


Dormiva nove ore a notte, consumava quattro pasti a (“Pasta, legumi, marmellata, uova, banane, pesce e datteri”), beveva mezzo litro di vino (“A pranzo e a cena”). Allenamenti, duri. Scuola, poca. Fumo, zero. Sesso, chissà. Nel tempo libero, caccia e pesca. “Il consiglio migliore? Un gran cuore e una costanza senza limiti”.


Ritrovo Federico Gay su un libro del 1934, “Così si diventa campioni” (di Guido Mantovani, Hoepli editore, 416 pagine, 16,50 lire), non ricordo più se ereditato da un cultore, rispolverato da una cantina o reperito su una bancarella. “Che atleti si nasca e non si diventi per semplice allenamento – scrive l’autore, che era un medico – è un fatto sul quale ormai convengono i migliori studiosi dell’argomento”, anche se “è vero che si possono distinguere atleti di razza o puro sangue, ed atleti di acquisto o di occasione”. La medicina dello sport ha avuto la sua evoluzione.

Gay, torinese, fu professionista dal 1920 al 1932. In un’epoca dominata da Girardengo, Bottecchia e Binda, restavano briciole. Lui conquistò – fra l’altro – quattro tappe al Giro d’Italia e una al Tour de France, si laureò campione italiano su strada (juniores, una sorta di Under 25) e in pista (mezzofondo). Si fece onore. E qui racconta tre episodi fondamentali nella sua carriera.

Il primo nella Milano-Torino del 1921: “Sulla salita di Pettinengo, rimasto con Brunero, Girardengo ed Aimo, fui colpito da improvviso malore e conseguente grave caduta. Ma ripresomi, non badai alla ferita, e riuscii, in un inseguimento di 70 chilometri e tutto solo, a raggiungere i fuggitivi e a batterli poi in volata”.

Il secondo fu nel Tour del 1922: “Nella prima tappa, Baiona-Luchon. Sul colle d’Ubisque, perdetti il mio sacco di vivere che non mi curai di rintracciare per tema di perdere il gruppo; ma in apprezzo per la fame non tardarono a venirmi meno le forze, per cui anche qui caddi in condizioni pietose; mi trascinai comunque disperatamente, sinché scorsi del pane, certamente perso da altri compagni di lotta; e mi bastò essermi rifocillato così per riprendere una disperata fuga, raggiungendo Bellanger, Jaquinot e Masson, sino ad arrivare primo al traguardo”.

Il terzo fu nella Zurigo-Berlino del 1925: “Per essere in testa alla classifica, gli avversari tentarono di demolirmi in una disgraziata panne che potei riparare a stento ma così da potermi mettere all’inseguimento dei fuggitivi che raggiunsi al controllo di Lipsia. Mi sentivo comunque fisicamente esausto pur cercando di non darlo a divedere a nessuno, così che potei entrare in gruppo al Grunwal di Berlino, e dopo un’irresistibile volata (80 erano i concorrenti in pista) attraversavo vittorioso il traguardo”.

O Gay si confuse o Mantovani pasticciò, comunque nessuno controllò, ma la vittoria al Tour non fu alla Baiona-Luchon (sesta tappa) ma alla Strasburgo-Metz (tredicesima), Bellenger si chiamava Bellanger e Jaquinot era scritto Jacquinot, e il Grunwal di Berlino era l’ippodromo Grunewald. Quanto a Baiona (Bayonne) e Ubisque (Aubisque), a quel tempo si cercava di italianizzare il più possibile. Ma amen.

Gay aggiungeva: “L’allenamento dipende dalla costituzione fisica dell’atleta: se il corridore è longilineo (levriero), deve allenarsi su un percorso breve (70 chilometri), compiendoli velocemente; se invece il corridore è di tipo robusto deve allenarsi su un percorso lungo e severo a grande andatura”. Anche la scienza dello sport ha avuto la sua evoluzione. Gay concludeva: “Comunque ricordo che occorre una volontà quasi selvaggia di voler riuscire a tutti i costi”. E quella “volontà quasi selvaggia” è, a distanza di 86 anni, identica e perfetta.

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Dodici anni fa, sulle strade dell’Euregio, Vincenzo Nibali metteva il primo mattone verso la definitiva consacrazione, conquistando il Giro del Trentino prima di trionfare al Giro d’Italia. Un’edizione indimenticabile, quella del 2013, che partì proprio da Lienz, il capoluogo dell’Osttirol...


Remco Evenepoel è pronto a fissare un numero sulla maglia per la prima volta in questa stagione e lo farà partecipando venerdì alla Brabantse Pijl, l'antipasto prima della partenza delle Classiche delle Ardenne. Il due volte campione olimpico, che ha...


Alessandro De Marchi ha deciso: a fine stagione chiuderà la sua carriera agonistica. Il friulano, che compirà 39 anni il prossimo 19 maggio, ha scelto Instagram per annunciare la sua scelta e lo ha fatto partendo da una frase che...


Si parla ancora dell’annullamento delle tre gare ciclistiche (esordienti, allievi e juniores) che erano state programmate per domenica 11 maggio a Cintolese di Monsummano Terme. Tutto questo ha spinto il presidente del GS Circolo Ricreativo Cintolese, Luigi Pappalardo ad emettere...


Due formazioni WorldTour, cinque ProTeam e 11 squadre Continental a giocarsela in quattro tappe che vanno in crescendo di difficoltà: è questo il menù della seconda edizione de Il Giro d'Abruzzo, la prova che scatta con la prima tappa da...


Concepita in Brasile, nata a Milano, battezzata sul “Corriere dei Piccoli”. Cinquant’anni fa. Il 13 luglio 1975. E da cinquant’anni ha sempre cinque anni. Una cagnolina bianca, a pois rossi, gli occhi neri, le orecchie lunghe, la lingua fuori. La...


Il JCL Team Ukyo prende il via al Giro d’Abruzzo 2025 con una formazione ambiziosa, che può lottare su più fronti. La corsa italiana si disputa da oggi al 18 aprile e presenta un percorso variegato, con una possibilità per...


Caracal è lo pneumatico tubeless ideato e prodotto da Hutchinson per completare la propria gamma gravel e si tratta di un prodotto davvero molto interessante che può affrontare diversi tipi di terreno come solo un vero all road sa fare. Lo slogan Hutchinson ...


Il ciclismo non celebra storicamente soltanto chi taglia per primo il traguardo, ma anche chi accende la corsa, chi ci prova anche quando nessun altro osa. È alla categoria dei fuggitivi, dei corridori combattivi, che anche quest’anno il Tour of...


E’ iniziata nel migliore dei modi l’edizione 2025 per il fuoristrada lagunare che domenica 13 ha esordito a San Donà in occasione della 5^ Xc Basso Piave-Trofeo Città di San Donà. A farla da padroni nella gara che ha inaugurato...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024