Piazzato fra il Lombardia e il campionato italiano, il giro dell’Emilia già adesso promette di essere una corsa stellare: succede agli appuntamenti che, per tradizione e qualità di partecipazione, ogni volta si trasformano in eventi. Al via il 18 agosto, data fissata dal nuovo calendario della bici, ci sono forti chance di avere la crema della bici, chi a caccia dei primi colpi stagionali, chi sulla strada della prova tricolore o addirittura del Tour. In sintesi: tira aria di grandi firme.
Ad annunciare un’edizione speciale in un anno a suo modo straordinario è la pioggia di richieste piovute sulla scrivania dell’infaticabile Adriano Amici, da tempo padre più che patron della classica: a parte un paio di eccezioni, gli squadroni di prima fascia ci saranno tutti. Di qui a ipotizzare il campo dei protagonisti diventa gioco facile: per fare qualche nome, quasi sicuro Nibali, che fino a ottobre preparerà il Giro sulle strade italiane, probabile Roglic, vincitore un anno fa, possibile anche Alaphilippe, che potrebbe fare su San Luca le prove generali in vista della campagna di Francia. Non resta che attendere: conferme o smentite dalle iscrizioni ufficiali.
«Quest’anno bisogna fare di necessità virtù», aveva detto nelle scorse settimane Amici, forse ignorando che la sua virtù è allestire una grande corsa e che in un calendario ristretto c’è la necessità di correre. Adeguandosi con l’arte del buon organizzatore, il leader del Gs Emilia sta disegnando un 18 agosto in grande stile, con la prova maschile aperta a ben 29 formazioni, metà delle quali World Tour oltre a una selezione della Nazionale italiana, e quella femminile che proporrà tutte le migliori atlete del panorama internazionale.
«Sono contento che la federazione abbia sposato la data che abbiamo scelto, ma sono contento anche della risposta che ho avuto dai gruppi sportivi», conferma Amici, ora in attesa di conoscere con quali formazioni le squadre si presenteranno al via da Casalecchio, dove il giro dell’Emilia occuperà con la sua carovana le due piazze principali e darà il via al programma di commemorazioni dei trent’anni della tragedia dell’istituto Salvemini.
Cambia la partenza, non certo il livello tecnico della corsa: chi vorrà entrare nel prestigioso albo d’oro dovrà rivelarsi il più bravo su un percorso duro fin da subito con la scalata di Monte Maggiore e cattivo come al solito nel finale, con le cinque ascese al San Luca precedute dallo strappo delle Ganzole. Un tracciato destinato a premiare, come da tradizione, un corridore forte, l’ideale rivincita del Lombardia che si disputerà tre giorni prima, a Ferragosto. Oltre a uno spettacolo che non sarà soltanto ristretto al pubblico sul percorso, in particolare lungo i portici che salgono alla Basilica, perché godrà di due ore di diretta Rai. Come merita quello che nel ciclismo da tempo non è più un semplice avvenimento.
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