È un vero e proprio boom, il Bel Paese riscopre la bicicletta. I 120 milioni di euro stanziati, ma dal governo fanno capire che potrebbero aumentare di altri 70, stanno spingendo la corsa all’acquisto. Confindustria ANCMA, l’associazione di categoria che riunisce le Aziende Italiane produttrici, stima che nel 2020 si venderanno oltre 400 mila biciclette in più rispetto al 2019, che già aveva registrato una discreta crescita rispetto al 2018.
La domanda è partita, massiccia, ora subentra preoccupazione per l’incertezza di soddisfarla. Il settore della bici è un comparto d’eccellenza della nostra industria, occupa 14 mila addetti e vale oltre 1,2 miliardi di euro. Dati incoraggianti. Mi interessa però addentrarmi sul metodo con cui verranno distribuiti gli incentivi e sul complesso aspetto culturale, perché la bicicletta non è solo uno strumento di mobilità, ma porta con sé cultura. Quando si pensa ad un progetto, la prima cosa che ci si chiede è: “Quale obiettivo voglio raggiungere?”.
Ecco, qual è l’obiettivo? Contribuire ad un cambiamento culturale della nostra società, attuando politiche di sostenibilità ambientale e di nuova mobilità che incentivino all’utilizzo della bici, o dare un’accelerazione alle vendite fine a sé stessa?
Sinceramente, non vedo progetti lungimiranti in questa iniziativa; se l’obiettivo è quello di consentire un’alternativa all’automobile a coloro che usufruivano dei mezzi pubblici nell’era pre covid per recarsi al lavoro, dal decreto non si coglie. Infatti il bonus lo potrà avere chiunque lo richieda a patto risieda in comuni con oltre 50.000 abitanti, non si distingue l’assegnazione dell’incentivo tra chi utilizzerà la bicicletta come mezzo di lavoro da chi la utilizzerà come mezzo di passatempo e divertimento. Se lo scopo fosse quello di premiare chi sceglie la bicicletta come strumento per recarsi al lavoro, sarebbe stato più utile collegare il bonus all’acquisto di e-bike, mezzi più costosi rispetto alle bici muscolari, e che rappresentano un’ottima alternativa al mezzo pubblico. Ho la netta sensazione che questo bonus sia stato pensato male e strutturato peggio, e soprattutto rischi di non incidere sulle abitudini delle persone, l’ambizioso scopo al quale a mio avviso è necessario mirare.
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