
Metti passione, adrelina, spirito di adattamento, e amore infinito per la bicicletta. E' il giusto mix fra ciclismo e la famiglia Salvadeo, ma soprattutto il giusto mix per affrontare da appassionati le strade delle classiche del Nord: pedalare e divertirsi, sulle pietre, sul pavè, sulle Cotes (Muri) di due fra le corse monumento, la Parigi-Roubaix e il Giro delle Fiandre. Il Nord è il Belgio, il Fiandre sono i muri, la Roubaix le pietre. La storia della famiglia Salvadeo di Casorezzo, nel Milanese, è tutta in una sfrenata passione per questo “genere” di raid, di gran fondo, di lunghe pedalate tra sofferenza, fatica ed energia pura. E’ stato Roberto Salvadeo, ex dilettante emigrato in Australia in difesa dei colori della Drapac, con tanto di licenza da professionista, nata dalla ceneri della Giramondo Colnago e prima ancora della Fitz Roy Cycling, a convertire il figlio Alessio (oggi allievo nelle fila del gruppo sportivo Cicli Fiorin di Baruccana di Seveso) alle due ruote. Fu Gianfranco Salvadeo il primo a mettere in sella invece Roberto e Luca, i suoi figli, infliggendoli una passione come a volerli castigare. Poi, è arrivata Gaia, nipote di Roberto Salvadeo, che avrebbe tormenanto e ossessionato papà e zio pur di saltare sul sellino di una bicicletta.
La famiglia Salvadeo è fatta così: l’anno scorso, Gianfranco (anni 80), Roberto (53), il piccolo Alessio (15), Gaia (23), Luca (55) e Primo Pomponio, l’amico vero un ex corridore della Salus Seregno che ora sponsorizza i giovani leoncini della società Fiorin, si sono spinti fino nel cuore della Fiandre su quei muri, in quell’anfiteatro unico nel suo genere di incomparabile bellezza e spetaccolo, dove ci si sente ospiti illustri. E così si sono sentiti i sei coraggiosi milanesi, paralizzati da un’emozione ancora viva oggi: la leggenda del Giro delle Fiandre era davanti ai loro occhi, nelle loro gambe, nei loro sguardi. Tre generazioni di una famiglia che a colpi di pedale ha scritto la propria pagina di storia nella Ronde Van Vlaanderen, dopo aver provato anche l’emozione di “saltare” sulle perfide pietre di pavè nell’inferno del Nord. La Parigi-Roubaix è stata per i Salvadeo una meta e un traguardo da raggiungere a ogni costo. Raggiunto e superato, usando la bicicletta su percorsi incredibili che sono teatro ogni anno di sfide dall'agonismo sfrenato.
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