Dalla marca trevigiana ecco Giovanni Longato: alla soglia dei diciasette anni, che compirà a settembre, debutta tra gli juniores. Stagione 2019, quattro vittorie: il corridore veneto si impone a Cavaion Veronese, Foen di Feltre nel Bellunese, Col San Martino e nella corsa in linea della Tre Giorni di Orel, in Russia: «Una bellissima esperienza, un ambiente diverso dal nostro, è stato fantastico correre sulle strade dell'Est. In Russia ho gareggiato per la rappresentativa del Veneto, una opportunità che mi ha permesso di legare con dei ragazzi eccezionali di altre squadre che prima non conoscevo. L'impatto è stato emozionante, bello, impagabile. Ho vinto allo sprint battendo il gruppo».
Longato ha dovuto fare i conti anche con la sfortuna: ad agosto, durante una gara nei pressi di Feltre, si è fratturato la clavicola destra cadendo in discesa. Due settimane di stop, poi il rientro a settembre, ma la sfortuna gli ha giocato ancora un brutto scherzo. Una caduta in allenamento, mentre provava a fare le volate, gli ha procurato quattro punti di sutura al ginocchio sinistro e un trauma cranico. «Ho visto il piede incredibilmente sganciarsi dal pedale e sono volato sul marciapede, quasi senza accorgemene. Questo incidente per me è stato un guaio, avrei pouto terminare la stagione con qualche successo di più e tra l'altro non ho potuto partecipare alla Coppa d'Oro e alla Coppa Diddi, due gare alle quali tenevo moltissimo. Invece da qual momento in poi, non sono mai riuscito a trovare la condizione».
La bici è entrata nella vita di Giovanni a 11 anni, dalla categoria Giovanissimi G5, ma si è interrota quasi subito: «Ci salii per emulare mio padre Alberto, che allora gareggiava tra i cicloamatori. All'inizio non mi piaceva l'ambiente delle corse, così ho smesso. Però questa passione è rimasta dentro e sono tornato in sella un anno e mezzo dopo con gli Esordienti: adesso è la mia vita».
Longato è di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, dove abita con il padre Alberto, manager per una ditta che fa capo alla Mapei a San Donà di Piave, la madre Gioia, casalinga, e la sorella minore, Benedetta di 14 anni. Giogio, così viene chiamato dai suoi compagni di squadra, frequenta il Liceo Linguistico "Galileo Galilei" di Treviso, dove studia lo spagnolo, il francese e l'inglese. Longato difende i colori della Libertas Scorzè società veneziana diretta da Franco Pesce.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Stiamo tornando in vetta alla classifica e siamo sempre più protagonisti in tutte le discipline».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 11 anni da G5 con la formazione del Conscio del Pedale del Sile, avevo una Pinarello bianca e rossa».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani per le sue doti di scalatore e la tenacia».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Tutti gli sport che riguardano la montagna».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono poco paziente, e permaloso».
Il tuo modello di corridore?
«Ivan Garcia Cortina».
Cosa leggi preferibilmente?
«Articoli di sport e attualità».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Gli occhi e il sorriso e che sia atletica».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Mi piacerebbe che tutti, ma proprio tutti, mettano meno pressioni ai più giovani».
Piatto preferito?
«Pasta in tutte le sue forme».
Attrice o attore preferito?
«L'attore irlandese Cillian Murphy».
Chi è il tuo collega più simpatico?
„Andrea Busatto detto Busatten».
Sei religioso?
«No».
Paese preferito?
«L’Italia».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono un ragazzo che insegue i propri sogni».
Hobby?
«Videogiochi».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con nessuno”».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Riuscire subito a far vedere le mie qualità».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.