Mauro Vegni è al lavoro nel suo ufficio di via Rizzoli. Osserva, ascolta e valuta il da farsi. Il momento non è dei più facili, per nessuno, soprattutto per una organizzazione come Rcs Sport che ha come obiettivo quello di rimettere in moto il ciclismo italiano, e questo va fatto in sicurezza. «Ma una cosa vorrei dirla – spiega il direttore del Giro a tuttobiciweb.it -: noi stiamo lavorando solo ad una ipotesi, ad un Giro d’Italia a porte aperte. Poi saranno altri a darci eventualmente indicazioni e disposizioni diverse da seguire. Certo che visto quello che è successo nei giorni scorsi per gli assembramenti venutisi a creare per le nostre Frecce Tricolori qualche domanda dovremmo pur porcela e proprio questa mattina sul Corriere della Sera Massimo Gramellini se l’è posta».
Una cosa è certa: il Giro partirà dal sud, su questo non ci sono dubbi. Ma è anche vero che non sarà tanto diverso da quello che già conosciamo e che sarebbe dovuto partire dall’Ungheria lo scorso 9 maggio. «Dobbiamo chiaramente definire le prime tre tappe, per il resto vedrete che non ci saranno grandi sconvolgimenti, anzi – spiega sempre Vegni -. Ormai abbiamo ristretto la rosa a Sicilia e Calabria, ma presto saprete tutto. Abbiamo intenzione di ripresentare via web la corsa rosa entro fine giugno, massimo ai primi di luglio».