Tre vittorie, due in pista, una su strada. Per Lino Colosio il 2019 è stata una stagione a momenti alternati: «E' andata come è andata, non benissimo ma nemmeno male. E' stato più un problema di gambe che di testa, specialmente nei primi mesi della stagione dove ho faticavo ad ingranare. Nonostante un avvio in sordina, ho lottato fino alla fine e, dopo la vittoria nel tricolore in pista, ho chiuso bene con dei piazzamenti importanti e il successo in una prova del Giro della Provincia di Como».
Colosio, 17 anni compiuti a marzo, si è comunque tolto delle belle soddisfazioni iniziando a luglio con la conquista del titolo regionale lombardo nell'Inseguimento a squadre a cui ha fatto seguito, sempre in pista e nella identica specialità, la medaglia d'oro ai Campionati Italiani di San Francesco al Campo, Torino, assieme a Michael Vanni, Alessandro Sala, Manuel Tebaldi e Diego Ressi. Ad agosto è arrivata anche la bellissima affermazione a Clusone, in bergamasca, nella seconda frazione del Giro della Provincia di Como. Il finale lo vede protagonista in più di una occasione: secondo a Val Brembilla, quinto nel tricolore a cronometro a squadre di Treviglio, a Gorle e nella Gazzaniga-Onore, sesto alla Coppa d'Oro.
«Questi risultati dimostrano che sono stato più forte in estate. Certo, speravo di vincere qualcosa di più, ma si sono tolto comunque delle belle soddisfazioni e ora sono proiettato verso il 2020 con un traguardo su tutti: tornare a correre».
Bergamasco di Sarnico, comune sulla sponda del Lago d'Iseo, Colosio ha scoperto il ciclismo grazie al nonno Ennio con il quale ha provato a pedalare in giovane età, dopo aver praticato calcio, basket e il tennis. Vive con il padre Alessandro, operaio in una ditta che produce guarnizioni di Credaro, la madre Barbara, infermiera presso l'ospedale di Ome, e la sorella minore, Linda, appassionata di danza. Lino è fidanzato con Silvia Bortolotti, che corre fra le juniores nella Vo2 Team Pink, e studia al Liceo Scientifico all'Istituto d'Istruzione Superiore "Giacomo Antonietti" di Iseo. Non vede l'ora di incominciare la sua prima annata con gli juniores nelle fila del Team Lvf di Patrizio Lussana.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Grazie a tanti giovani talenti è sicuramente in crescita. La dimostrazione si vede dai risultati e da come siamo competitivi a livello internazionale».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 8 anni con il GSC Villongo. Avevo una bici Vicini rossa».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Quando voleva, vinceva: Eddy Merckx».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il tennis e il basket».
I tuoi peggiori difetti?
«Basta poco per demoralizzarmi».
Il tuo modello di corridore?
«Sono due, Tom Dumoulin e Chris Froome».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore, ogni tanto qualche autobiografia di sportivi».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere e la bellezza».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Vorrei che si parlasse meno di doping e darei più visibilità al ciclismo femminile».
Piatto preferito?
«Pizza».
Attrice o attore preferito?
«Robert Downey Jr., Tom Cruise ed Emma Stone».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Lo sono un pò di tutti, Sebastiano Minoia di più».
Sei religioso?
«Dedico il giusto tempo».
Paese preferito?
«Gli Stati Uniti per la grandezza e le sue città importanti».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono sempre pronto a qualsiasi sfida».
Hobby?
«La compagnia degli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Una Olimpiade».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con nessuno».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Fare esperienza e poi togliermi qualche soddisfazione personale».
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