"Facciamo la vita degli atleti più di prima, ci alleniamo sui rulli più volte al giorno per un totale di 20 ore settimanali e ci sottoponiamo alle sedute a corpo libero. Abbiamo impegni virtuali, a breve faremo il Fiandre ad esempio, oppure call conference di squadra per gli aggiornamenti. Insomma siamo professionali al 100%. La mia opinione è che il taglio degli stipendi non sia giusto". E' un Nicholas Roche molto sincero quello che ieri sera si è aperto nella diretta instagram con Lello Ferrara.
Il corridore irlandese, con doppia nazionalità (francesce), dalla sua casa di Monaco ha raccontato una seri di aneddoti molto curiosi, da uno screzio in corsa con Daniele Bennati, da cui poi è nata una profonda amiciza - "ho passasto più di 10 giorni a casa sua prima delle Strade Bianche all'epoca della Saxo Tinkoff" - a quando fu costretto a lavorare moltissimo per difendere la maglia gialla di Rinaldo Nocentini al Tour de France "Ero giovane ed essere lì a lavorare per la maglia gialla fu bellissimo".
Roche ha poi svelato come il padre, Stephen, fosse totalmente contrario a piercing e taguaggi. "Ogni volta che tornavo a casa toglievo i piercing, fino a che ad un certo punto mi è venuta un'infezione e quasi mi tagliavano l'orecchio. Inoltre quando mi sono fatto il primo tatuaggio, credeva fosse una versione rimovibile, di quelle che si fanno in spiaggia. Si mise un dito in bocca e provò a strofinarlo per rimuoverlo...".
Il corridore ha inoltre espresso alcune preoccupazioni sui corridori e su un desiderio che ora diventa di difficile realizzazione. "Sono preoccupato per quei corridori in scadenza di contratto.. Vedo molta tensione". Il desiderio.. "Esco ad allenarmi con mio fratello minore. Ha 21 anni. Va fortissimo, il mio sogno è correre con lui da prof, ma in questo momento è complicato".