Caro Direttore,
anche se da qualche tempo non sono più parte attiva nel settore rimango profondamente legato allo sport ciclistico ed all'industria della bicicletta e tuttobiciweb continua ad essere per me un piacevole, costante ed importante riferimento.
Ti scrivo perchè poco fa scorrendo gli ultimi articoli sul sito sono stato catturato e folgorato dalla proposta di Graziano Beltrami: "Lavoriamo ora per dare nuova importanza alla bicicletta". Non mi sorprende che la sollecitazione/provocazione agli addetti ai lavori arrivi da lui: lo conosco da 30 anni e l'ho sempre stimato sia umanamente che professionalmente. In un settore statico e presuntuosamente chiuso, Graziano si è sempre distinto in professionalità e proattività.
Oggi godo del privilegio di essere un osservatore neutrale che dedica il suo tempo ad analizzare i nuovi consumatori e le nuove tendenze. Posso anche contare su una rete di relazioni che mi offre un quotidiano contatto con il mercato: ogni giorno parlo con amici negozianti molto eterogenei tra di loro e con un gran numero di appassionati che un tempo erano solo clienti ed oggi sono amici. E da mezzo mondo spesso mi vengono chiesti consigli su come organizzarsi per scoprire al meglio le nostre eccellenze ed il nostro territorio. Per questi motivi vedo continuamente importanti opportunità e potenzialità che potrebbero essere colte ma rimangono inespresse per mancanza di sensibilità e di capacità di ascolto.
La sollecitazione di Beltrami coglie nel segno: la gran parte delle aziende e degli addetti addetti ai lavori pensa essenzialmente a vendere biciclette aggiungendo come contorno qualche servizio più funzionale ai loro obiettivi di fatturato che al mercato. Basta invece analizzare anche solo superficialmente il mondo dell'automobile per vedere come ormai le imprese non si occupino più solo di costruire auto ma si siano focalizzate su progetti sociali di "urbanità" e "mobilità". E se poi analizziamo i nuovi consumatori vediamo che non sono nemmeno lontani parenti di quelli per i quali molte aziende sono ancora organizzate. Le nuove generazioni richiedono competenza, responsabilità, sostenibilità ed un'etica aumentata.
E' un momento particolare con ampi spazi per riflettere ed ogni giorno siamo sempre più consapevoli che i prossimi mesi ci metteranno davanti un mondo nuovo e completamente diverso da quello vissuto finora. E questo si rifletterà anche sul nuovo modo di pensare ed organizzare lo sport ciclistico. E' il tempo giusto per prendere atto di tutto ciò e discuterne.
Grazie a Beltrami per avercelo ricordato e a te Direttore per esserti fatto portatore di questo messaggio.
Un caro saluto
Isaia Spinelli
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