Il coronavirus cinese arriva ad intaccare anche il mondo del ciclismo. A farne le spese è il Tour of Hainan, in programma dal 23 febbraio all' 1 marzo, che ha saggiamente deciso di non far correre rischi ai corridori (tanti italiani erano previsti al via) e agli addetti ai lavori - noi compresi, che saremmo dovuti volare in Cina al seguito della corsa - posticipando la gara a data da destinarsi. Il panico generale venutosi a creare nell'immensa nazione asiatica per il dilagare del virus ha spinto gli organizzatori a rimandare tutto e, conoscendo la complessità del calendario UCI, non sorprenderebbe che la corsa a tappe venisse completamente cancellata per quest'anno. Dalla Cina, comunque, assicurano che proveranno a ricollocarla in un periodo in cui, secondo loro, le acque dovrebbero essersi calmate.
Quel che è certo è che non è un buon periodo per il Tour of Hainan (isola nella parte sud della Cina), che aveva rinunciato all'edizione del 2019, solitamente a cavallo tra ottobre e novembre, per garantirsi lo spazio per febbraio/marzo 2020 ed entrare ufficialmente nel circuito delle UCI Pro Series.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.