Giosuè Epis, classe 2002, è bresciano di San Paolo, denominazione attribuita in onore del pontefice locale Paolo VI. Al primo anno fra gli Juniores, Giosuè si è trovatio subito a suo agio. L'anno scorso tre successi: Montichiari, Visano e la seconda tappa al Tour de Gironde, in Francia, che ha disputato con la rappresentativa della Lombardia, dove ha superato il talento spagnolo Carlos Cano Rodriguez che ha già fatto il salto tra i professionisti con il Team Ineos. "Vinco la volata del gruppo, il successo più bello, più emozionante, più importante".
Con la maglia azzurra della Nazionale Italiana ha disputato invece il Trofeo Centre Morbihan prova della Nations Cup. Epis è veloce, si definisce un passista-veloce, si piazza terzo all'internazionale Trofeo Comune di Vertova dietro Trainini e Persico, e tre volte secondo: a Bedizzole, Calderara di Reno e Castenedolo. Giosuè si butta nelle corse perchè è la sorella maggiore, Silvia, che ha corso prima di lui (ha vinto un tricolore nella velocità a squadre in pista, ndr) ed ora è direttore tecnico del Settore Giovanile Nazionale, a trasmettergli la passione. Il padre Giambattista è agricoltore, la madre Cristina benzinaia a San Paolo. Epis studia meccanica all'Istituto Tecnico "Pascal" di Manerbio, e anche per questa stagione difenderà i colori del team Aspiratori Otelli Vtfm Carin Nacanco di Sarezzo, diretto dall'ex professionista Giambattista Bardelloni. E' fidanzato con una ciclista, Giorgia Ruffo Stefanini, sedicenne di Gussago, chiamata all'esordio tra le juniores nella Racconigi Cycling Team.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Questo non è uno dei momenti migliori, ma non possiamo lamertarci».
A quale età hai cominciato a correre?
«Dalla categoria G1 per lo Sprint Ghedi, avevo una bici MZBike rossa».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx, perchè ha vinto tutto quello che c'era da vincere».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No, però mi piace il calcio».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Il francese Julian Alaphilippe».
Cosa leggi preferibilmente?
«Giornali e quotidiani».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La simpatia».
Sei social?
«Poca cosa».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Darei la possibilità a più corridori di poter emergere».
Piatto preferito?
«Brodo con il pane».
Hobby?
«Macchine e moto d'epoca, ho una Vespa anni ’50 di mio nonno».
La gara che vorresti vincere?
«Milano-Sanremo».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, i film comici e biografici».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Una volta si stava meglio, i rapporti erano più umani».
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