Il Wolfpack è pronto a colpire per l'ennesima stagione: la Deceuninck Quick Step inizia ufficialmente oggi la sua avventura agonistica 2020 e lo fa con la consueta presentazione ufficiale. Sala piena all’hotel Suitopia - Sol y Mar di Calpe, oltre 200 persone invitate tra sponsor, partner, media... presenti tutti i corridori a parte quelli che ieri sono partiti per l’Australia, tra i quali il velocista irlandese Sam Bennett ed il nuovo acquisto bergamasco Mattia Cattaneo che, dopo tre stagioni in maglia Androni, fa il suo ritorno nel WorldTour.
A dare il benvenuto naturalmente è Patrick Lefevere, storico general manager della formazione belga, che snocciola i numeri della stagione 2019 - 68 vittorie più i due titoli europei conquistati da Viviani ed Evenepoel - e illustra le novità del 2020, con la scelta di investire sui giovani per programmare il futuro. Sono infatti ben 11 i corridori nuovi che iniziano oggi il loro cammino con il Wolfpack.
Alessandro Tegner, che svolge il ruolo di padrone di casa, chiama alla ribalta prima di tutto gli sponsor: Deceuninck Windows, Quick Step Floors (che nel 2020 celebra 22 anni come sponsor nel ciclismo, 30 anni di questo marchio e 60 del gruppo di cui fa parte: bisogna celebrare questi anniversari con tante vittorie...) e Lidl, che annuncia di aver prolungato per due anni ancora il contratto di sponsorizzazione iniziato nel 2015.
Sono ben 37 gli sponsor e i partner che affiancano il team: si va dalla storica Specialized ai nuovi arrivati Napoleon Sports & Casino (accordo di 3 anni) e Oakley.
PROGETTO. La squadra si impegna per la sostenibilità: una questione chiave per tutta la società che il Wolfpack racchiude nel motto #itstartswithus (iniziamo da noi stessi a ridurre l’impatto globale). Si tratta di un piano che si sviluppa in 4 tappe: calcola, riduci, ripaga, ispira. L’ambizione nei prossimi due anni è inquinare meno come gruppo e sostenere due progetti: uno per portare acqua pulita in Uganda e l'altro per conservare l'area forestale del Ventoux con l'obiettivo di difendere i lupi dal rischio di estinzione.
Tocca al direttore tecnico e sviluppo del team, Ricardo Scheidecker, ripercorrere la stagione scorsa attraverso i numeri: 272 giorni di corsa, 79 competizioni in 20 Paesi per un totale di 325.000 km percorsi, 400 ruote utilizzate, 55 ruote con freni a disco, 600 catene e 300 gruppi, 12.500 gel, 14.000 barrette, 500 calzoncini e 750 magliette...
GLI ATLETI. Lefevre parla dei ragazzi a cominciare da quelli in Australia: «Almeida è un giovane molto promettente, Archbold («non mi fanno impazzire i suoi capelli ma mi dà l’idea che sia come Sansone, se glieli tagliamo perde la forza quindi può tenerli come vuole...») è arrivato con Bennett che non ha bisogno di presentazioni. Il team che ha lasciato non era molto d’accordo di farlo venire da noi ma lui mi ha detto che aveva il poster del nostro team nella sua cameretta quando aveva 12 anni e unirsi a noi è sempre stato il suo sogno. Mattia Cattaneo è uno scalatore ed è una bella sfida per noi riportarlo nel World Tour per aiutare i capitani e farsi valere in prima persona. Keisse? Quest'anno non lo mandiamo in Argentina... (scherza facendo riferimento al fattaccio dell'anno scorso, quando fu accusato di molestie sessuali da una cameriera, ndr), così come Morkov che è un uomo fondamentale per i nostri velocisti, inizierà l'anno dal Tour Down Under. Proseguiamo con i presenti, a partire dal neopro' Andrea Bagioli che è un ragazzo polivalente, gli daremo tempo per crescere, ma se come Remco brucerà i tempi... non lo terremo di certo a freno».
E ancora: «A questo appuntamento mancano anche Hodeg che correrà in Argentina e Colombia e si sta rimettendo dopo la brutta caduta di fine anno e lo statunitense Garrison. Tocca quindi a Serry, al globe-trotter Honorè, a Cavagna (Lefevre ricorda quando era nel loro vivaio Klein Konstantia e non sapeva neanche andare in bici senza mani) e al “trattore” Declercq, l'uomo che vedete sempre in testa al gruppo. Asgreen ha ideato con un amico un caffè che si chiamerà the Wolfpack caffè che sarà disponibile in Danimarca e alle corse...».
Di Davide Ballerini Lefevre dice: «Ha un cognome famoso ma non ha parentela con Franco, sogna le sue stesse corse, dalla struttura può ambirci, l’anno scorso l'abbiamo visto sì combattivo ma forse era un po' frenato e qui potrà migliorare e avere il supporto di cui ha bisogno». Davide dice senza mezzi termini: «Sogno la Roubaix, ma qui tutti puntano alle classiche. L'obiettivo è andare forte e dare il massimo per la squadra: correremo tutti per uno e uno per tutti».
TOCCA AI BIG. C'è grande attesa per gli uomini veloci, a partire da Fabio Jacobsen, del quale Bramati ci ha detto: «Sarà la vera sorpresa di quest’anno». E Jacobsen di contro rivela la "tattica Brama" per i velocisti: «Mangiare, bere, stare a ruota e vincere lo sprint». Detto così sembra facile...
Microfono per Zdenek Stybar: «Ho affrontato qualche gara di ciclocross e mi sono sentito una rockstar... Per quanto riguarda la strada, la mia ambizione è quella di migliorare i risultati ottenuti nella stagione passata. Sono felice di aver rinnovato per due anni con questo gruppo, voglio ripagare il team in questa che per me è la nona stagione con il Wolfpack».
Dopo Lampaert e il campione del Lussemburgo Jungels (che punta al Fiandre e andrà al Tour senza ambizioni di classifica generale), riflettori puntati su Evenepoel e Alaphilippe.
Su Evenepoel Lefevere spiega: «Era una scommessa farlo passare direttamente dagli juniores al professionismo, ma sapevamo che era pronto. Nonostante ciò ha sorpreso tutti, dimostrando di essere, oltre che un talento, un ragazzo che impara davvero in fretta. Ora dobbiamo proteggerlo perché tutti lo vogliono e va tutelato. I suoi obiettivi per il 2020 sono Tokyo e Budapest, ovvero i Giochi e la maglia rosa nella prima tappa del Giro d'Italia».
La parola passa al giovane talento belga: «Tre parole per definire la mia stagione 2019: sogno, lezioni e sorprese. È stato fantastico passare con questo team, ho imparato davvero tantissimo. Per il 2020 spero che le parole siano: ambizione, difficoltà, motivazione. Sarà difficile perché tutti si aspettano sempre di più da me, ma noi non li ascoltiamo e andiamo avanti per la nostra strada. I momenti chiave della mia prossima stagione? Liegi e Giro (step importante ma ci vado senza aspettative solo per assaggiare le tre settimane), Tokyo e Lombardia. Voglio arrivarci al massimo della condizione».
Ed ecco quindi i riflettori puntati su Julian Alaphilippe, che ha chiuso il 2019 come numero 2 al mondo, con 14 giorni in giallo, una valanga di vittorie e premi. «Ho dovuto fare spazio in casa... Arrivo da una stagione pazzesca e l'obiettivo è semplice: voglio ripetermi. Mi chiedete se ho mai pensato di vincere il Tour? Non ero convinto ma dovevo crederci per tenere la maglia gialla, è stata una bellissima battaglia, un ricordo indimenticabile. Quest’anno inizierò in Argentina e poi correrò in Colombia, il primo vero obiettivo sarà la Parigi-Nizza. E poi ad inizio di aprile mi regalerò la prima partecipazione al Fiandre».
Con le parole del campione fracese, si abbassano i riflettori: per i corridori del Wolfpack il programma prevede ancora le interviste personali e poi finalmente sarà ora di concentrarsi sulle prime corse di stagione. Pochi giorni ancora di ritiro prima di tornare ad attaccare il numero sulla maglia, finalmente...
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