E’ passata dal nuoto (4 anni di gare con due successi regionali) al ciclismo grazie alla società Santermo Imola che la fece salire in bicicletta in occasione di una gimcana, organizzata per una Festa dello Sport di paese. Alessia Patuelli si è trovata così quasi per caso a dare seguito alla tradizione di seguire la passione di famiglia perché figlia d’arte.
Papà Andrea Patuelli, che oggi lavora in un supermercato, ha gareggiato infatti tra i professionisti dal 1996 al 1999 difendendo i colori di Amore&Vita Forzarcore e Amore&Vita Giubileo Beretta. Alessia è nata e risiede a Imola, la città bolognese che ha laureato Vittorio Adorni campione del mondo nel 1968 , e fra pochi giorni (domenica 22 dicembre) compirà 17 anni. Vive con mamma Michela, che gestisce la parte logistica in una azienda di trasporti, e il fratello Mattia, che ha 11 anni e gioca a tennis. Quest’anno, alla prima stagione con le Juniores, Alessia ha conquistato quattro belle vittorie: Corridonia, Casale sul Sile, Noventa di Piave e Sarcedo. Unico rammarico il mondiale inglese dove, a causa di un problema intestinale proprio nel giorno della gara in linea, non è riuscita a esprimersi al meglio delle sue potenzialità, portando comunque a termine la sfida iridata in 37sima posizione.
Patuelli è una ragazza dotata di una personalità piacevole, calorosa e sana. Frequenta Ragioneria con indirizzo linguistico al “Paolini” di Imola e corre per la società veneta Breganze Team Wilier, diretta dall’ex professionista Davide Casarotto.
Cosa ne pensi nel momento del ciclismo italiano?
«In campo femminile siamo parecchio indietro rispetto al movimento maschile. Basta guardare le gare trasmesse in televisione: c’è poca considerazione nei nostri riguardi»
A quale età hai cominciato a correre?
«A 10 anni per la Santerno di Imola, con una Vicini gialla».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per le sue grandi imprese».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono impulvisa, testarda e a volte troppo emotiva».
Altruista o egoista?
«Altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Un pò di tutto, prevalentemente romanzi».
Cosa apprezzi di più in un uomo?
«La sincerità e l'onestà»
Sei social?
«Non tantissimo, mi piace mantenere la mia privacy».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
"Fisserei per le donne una retribuzione uguale a quella del ciclismo maschile. Inoltre promuovere di più il nostro sport nelle scuole».
Piatto preferito?
«Cappelletti della nonna Bruna».
Hobby?
«Ascoltare musica e passare il tempo con le persone a cui voglio bene».
La gara che vorresti vincere?
«Campionato del Mondo».
Televisione, cinema o teatro?
«Televisione, seguo sport e le serie».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Quelli di oggi dovrebbero essere più realisti, come era una volta, e non passare le giornate ubriacandosi di tecnologia».
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