PROFESSIONISTI | 21/11/2019 | 10:08
di Jean-François Quénet
Il Tour of Fuzhou conferma - come già visto quest'anno con Egan Bernal, Tadej Pogačar e Remco Evenepoel, tanto per fare qualche nome - la presa di potere di corridori giovanissimi. utto il podio della quinta tappa è formato, infatti, da corridori nati nel XXIo secolo, cioè nel 2000. I russi Lev Gonov e Gleb Syritsa hanno preceduto l'australiano Blake Quick che, insieme a Luke Papp, li aveva battuti per la medaglia d'oro ai mondiali junior dell'americana l'anno scorso.
Ripresi i fuggitivi Bai Li Jun, Jiang He e Matej Drinovec a 16 chilometri dalal conclusione, la volata è stata disturbata da un forte vento: i velocisti della Canyon DBH sono rimasti chiusi mentre Quick non ha avuto un treno a sua disposizione. Correndo da inseguitore più che da velocista, Gonov, già nel top 10 nella classifica generale grazie alle suoi doti da scalatore, ha anticipato la volata con il suo connazionale Syritsa che ha completato il trionfo russo.
«Sono molto fiero di vincere qua in Cina con i colori della Russia - ha dichiarato Gonov - e mi sento fortunato di avere tecnico Kuznetsov come allenatore: è il migliore al mondo. Spero che faccia di me un ciclista ancora più forte di Viatcheslav Ekimov».
Per la cronaca, Alexander Kuznetsov è un tecnico di lunghissimo corso e granddisma fama che all'età di 78 anni ha ancora tante energie da dedicare ai suoi ragazzi.
Alla vigilia dalla tappa regina, il kazakoIlya Davidenok rimane in giallo mentre in corsa non è rimasto nemmeno un corridore italiano: dopo il ritiro di Claudio Longhitano, siciliano di Catania, per colpa di una spettacolare caduta, stamane non è partito Antonio Santoro della Monkey Town.
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