Caro direttore,
le chiedo nuovamente ospitalità: questa volta ci tengo molto a fare pubblicamente un ringraziamento alla famiglia Iannelli. Voglio che tutti sappiano che in questi giorni abbiamo ricevuto una donazione dai genitori di Giovanni Iannelli.
Un gesto che, lo confesso, inizialmente mi ha fatto sentire a disagio perché quei soldi erano stati raccolti per Giovanni che, come tutti sapranno, è morto il 5 ottobre scorso per le conseguenze di una caduta in corsa.
Poi una frase scritta dal signor Carlo, il papà di Giovanni - «Ho pensato a voi sin dal primo momento, sento di ver fatto la scelta giusta e che Giovanni è contento» - mi ha colpito al cuore. È stata un’emozione travolgente realizzare che questi genitori, pur nel loro infinito dolore, sono riusciti a pensare a noi! A me e ai figli di Alessio Galletti!
Questo gesto mi commuove, mi rincuora ma al tempo stesso fa riemerge una domanda: se i signori Iannelli nel momento più buio della loro vita hanno trovato la forza di aiutarci, perché chi di dovere - mi riferisco ovviamente alla morte di Alessio che attende giustizia dal 2005 - non riesce a darci le risposte che aspettiamo né ad avere il tempo per parlare con noi e trovare un accordo?
Grazie per l’attenzione