Il braccio di ferro tra l’UCI e Velon continua e sbarca ora anche in campo femminile. È Velon - società creata da molti team di WorldTour con lo scopo, tra l’altro, di organizzare nuovi eventi come le Hammer Series - a scoperchiare la vicenda e a spiegare come l’Uci abbia rifiutato di inserire nel calendario femminile la Hammer Stavanger.
La proposta era stata avanzata - si legge nel comunicato di Velon - nel giugno 2019 dalla Tour des Fjords AS, società organizzatrice della Hammer Stavanger, attraverso la Norwegian Cycling Federation.
La proposta prevedeva la piena uguaglianza con la gara maschile per quanto riguarda formato, percorso, durata, trasmissione TV e montepremi.
La Federazione ciclistica norvegese ha confermato al Tour des Fjords AS all'inizio di ottobre 2019 che la Commissione Strada dell'UCI aveva incluso la gara Hammer Stavanger femminile nel progetto del calendario stradale 2020 presentato per approvazione al comitato direttivo dell'UCI.
Ma l'UCI ha informato la Federazione norvegese di ciclismo il 18 ottobre 2019, una settimana dopo la pubblicazione ufficiale del calendario, che il comitato di gestione dell'UCI aveva respinto la domanda, affermando che una gara Hammer femminile “non era nel migliore interesse del ciclismo femminile”. Una seconda bocciatura dopo il rifiuto dell'UCI di sostenere Hammer Colombia, evento che avrebbe proposto una gara femminile del tutto uguale a quella maschile.
Velon aveva già presentato un reclamo antitrust contro l'UCI davanti alla Commissione europea e ora ha aggiunto un "Addendum al reclamo" sulla base della discriminazione dell'UCI contro il ciclismo femminile. Alla CE è stato chiesto di adottare misure provvisorie in conformità dell'articolo 8 del regolamento 1/2003 / CE del Consiglio, imponendo all'UCI di modificare il suo calendario 2020 e consentire la disputa di una gara femminile il 22-24 maggio 2020 come parte di Hammer Stavanger.
«L'UCI - si legge sempre nel comunicato di Velon - chiede pubblicamente agli organizzatori di gare per promuovere una maggiore uguaglianza tra cilcismo maschile e femminile nelle corse, nella copertura televisiva, in premi in denaro, anche quando i regolamenti UCI non lo richiedono. Rifiutare di inserire in calendario un evento Hammer per le donne, che aumenterebbe l'interesse del grande pubblico per il ciclismo femminile, è un altro esempio di come l'UCI utilizzi il suo potere regolamentare bloccare le legittime attività commerciali di Velon, dei suoi organizzatori di gare e dei team, questa volta in modo da discriminare il ciclismo femminile. Per questo motivo, Velon ha aggiunto al reclamo antitrust che ha presentato alla Commissione europea contro l'UCI il mese scorso, la denuncia per motivi discriminatori».
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