Ti aspetti Ackermann o Gaviria, o magari Trentin, e invece spunta come un fulmine Daniel McLay al Tour of Guangxi. Il velocista della EF, considerato al tempo una delle grandi promesse del ciclismo britannico, è uscito a centro strada con grande potenza, anticipando un corridore che di potenza ne ha da vendere, come Ackermann.
«È sempre difficile quando ci sono strade larghe così, non si riesce a creare un vero e proprio treno, così mi sono un po' arrangiato - spiega McLay a tuttobiciweb - Bisogna essere bravi a trovare lo spazio, ho trovato il varco giusto sulla destra e ho lanciato una lunga volata. Su queste strade secondo me bisogna risparmiarsi il più possibile e cominciare a lottare più tardi, perché potrebbe sempre esserci un corridore pronto a saltare fuori dalla tua ruota».
È la sua ottava vittoria in carriera, la seconda stagionale dopo una frazione all'Herald Sun Tour a gennaio: «Non so se sia la vittoria più bella della mia carriera, sicuramente è quella di livello più alto, essendo WorldTour, ma ogni vittoria ha qualcosa di speciale». Il prossimo anno tornerà all'Arkéa-Samsic, dove nel 2016-2017 aveva mostrato ottime cose: «Avrei preferito vincere tre mesi fa, però finire la stagione con una vittoria è sicuramente positivo e mi dà fiducia per l'inizio della prossima. Soprattutto perché ho battutto uno dei migliori velocisti del momento come Ackermann. Negli ultimi due/tre anni il livello degli sprinter si è alzato notevolmente».
Sul podio lo abbiamo visto bersi più di un goccio di champagne. La sua filosofia è chiara: «Penso che nel ciclismo ogni vittoria vada festeggiata, non importa se sia inizio o fine stagione, se vinci spesso o meno, è giusto festeggiare».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.