Smettere a 29 anni, dopo una carriera di 9 anni al massimo livello. Anche se, bisogna diro, è da tempo che non vedevamo più quella bellissma promessa che seppe abbagliare noi italiani, e non solo, con una scintillante maglia rosa del Giro 2012.
L'americano Taylor Phinney è passato prof con la Radioshack, sembra passata un'eternità, e si è poi messo subito in luce alla BMC dove ha militato per 5 anni prima di indossare le maglie di Cannondale e poi Education First. Ha gareggiato ovunque dalle Olimpiadi al Tour de France ai ciottoli di Roubaix. Ha vinto numerosi titoli junior in pista e preso parte alla prova individuale alle Olimpiadi di Pechino del 2008, è arrivato quarto nella gara su strada e cronometro alle Olimpiadi di Londra 2012 quattro anni dopo. La scorsa stagione è arrivato ottavo a Parigi-Roubaix, la sua corsa preferita.
La sua carriera è stata penalizzata da un infortunio nel 2014 che durante una prova a cronometro lo vide andare a sbattere contro un guard rail riportando la frattura di tibia e perone e procurandosi una lesione al ginocchio.In quel periodo ha iniziato a meditare su una vita al di fuori delle corse professionistiche... dedicandosi all'arte e alla musica,
"Diciamo che è stato il mio corpo a mandarmi dei chiari segnali" - spiega l'amerciatno che aggiunte: " Questa decisione è stata una cosa con cui ho lottato per molto tempo, e da molto tempo intendo un paio d'anni, e alla fine, mi sento come se il mio corpo avesse fatto questa scelta per me. Sono stato ferito più a lungo di quanto non fossi ferito come atleta professionista. E ho sentito che era un buon momento per fare clic e cambiare le mie fiches ed uscire dal casinò".
Ovviamente Phinney ha ringraziato tutto l'ambiente del ciclismo e i team in cui ha militato.
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