Sarà il Tour of Guangxi 2019 a mettere il definitivo punto esclamativo alla stagione del grande ciclismo. Un appuntamento entrato di prepotenza a far parte del WorldTour fin dal suo ingresso in calendario, tre anni fa, e che dal 17 al 22 ottobre si propone come teatro delle ultime battaglie di questo lungo 2019. 15 squadre della massima categoria saranno presenti (uniche assenti l’Ag2r La Mondiale, Groupama-FDJ e Movistar), alle quali si aggiungeranno le professional Israel Cycling Academy, Total Direct Energie e Wanty-Gobert. L’anno passato ad imporsi fu il nostro Gianni Moscon, che però quest’anno non ci sarà e renderà vacante il suo trono.
IL PERCORSO
La regione del Guangxi si trova nella zona sudorientale della Cina e la prima tappa si svolgerà interamente nella città costiera di Beihai, che affaccia sul Golfo di Beibu, con un circuito cittadino di circa 45 chilometri da ripetere tre volte e arrivo al Garden Expo. Pressoché nulle le difficoltà altimetriche, se non il tutt’altro che irresistibile cavalcavia di Haijing Avenue, che permetteranno ad un velocista di indossare la prima maglia rossa di leader della generale.
Il giorno seguente si riparte da Beihai e si affiancherà la costa verso ovest, concludendo la tappa nella città di Qinzhou, la cui provincia conta più di 4 milioni di abitanti. Dopo 152 chilometri di corsa, saranno ancora i velocisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Per la terza frazione ci si sposterà verso l’entroterra, nel capoluogo di regione Nanning, che con i suoi 7,4 milioni di abitanti ospiterà per intero la tappa, in un circuito di 28,5 chilometri da ripetere cinque volte. Anche in questo caso sarà difficile vedere molta selezione, ma ad ogni giro verrà affrontata una salita di terza categoria verso il tempio di Guanyin, che potrebbe stuzzicare la fantasia di qualche attaccante.
I big della generale dovranno per forza muoversi nella quarta tappa, quella regina, che porterà i corridori da Nanning a Nongla, dopo 161 chilometri percorsi in mezzo a foreste di bamboo e costeggiando il fiume Qiaolao. Tutto si deciderà nella salita finale verso il tempio di Putuo nell’area panoramica di Nongla, dove l’anno scorso Moscon staccò tutti, aggiudicandosi tappa e corsa. La salita è di circa tre chilometri ed è particolarmente adatta a corridori esplosivi.
Spostandosi sempre più verso il centro della Cina, le temperature caleranno, passando dai 30° delle prime frazioni ai 20° delle ultime due. Il penultimo giorno si andrà da Liuzhou a Guilin, per un totale di 212 chilometri non scontati. Sono infatti previsti quattro GPM, che però verranno affrontati in ordine decrescente di difficoltà, visto che gli ultimi, da affrontare rispettivamente a 41 e 34 chilometri dall’arrivo, sono di terza e quarta categoria. Difficile quindi prevedere molta scrematura in gruppo, ma di sicuro gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi aperti per non cadere in spiacevoli tranelli.
Il gran finale sarà interamente a Guilin, in quella che sarà probabilmente la tappa paesaggisticamente più suggestiva. Con la combinazione di due fiumi e quattro laghi, circondati da montagne verdissime, Guilin e il suo parco naturale sono una delle mete turistiche più apprezzate in Cina, tanto da essere definite “il miglior scenario sotto il paradiso”. Per godersi tutto ciò, però, i corridori dovranno superare un’ultima frazione di 168 chilometri, con la salita di seconda categoria di Yanshan Hill, posta a 40 chilometri dall’arrivo, che non dovrebbe creare troppi grattacapi agli sprinter. Se la classifica sarà però corta, lecito attendersi un po’ di bagarre.
I FAVORITI
A fine ottobre le energie dei corridori sono ormai al lumicino e diventa difficile creare una gerarchia di papabili vincitori. Tra i nomi più altisonanti per la classifica generale spiccano Enric Mas e Remi Cavagna (Deceuninck-QuickStep), Daniel Martinez, Tejay Van Garderen e Hugh Carthy (EF), Felix Grossschartner, secondo l’anno scorso, e Maximilan Schachmann (Bora-hansgrohe), Aleksandr Riabushenko (UAE Emirates), Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), Louis Meintjes (Dimension Data) e Guillaume Martin (Wanty-Gobert), senza dimenticare i nostri Davide Villella (Astana) e Diego Rosa (Team Ineos), apparsi piuttosto pimpanti nelle ultime uscite.
Più serrata si appresta ad essere la lotta tra gli sprinter, con Pascal Ackermann (Bora-hansgrohe) come uomo da battere. Ad impensierirlo ci proveranno Fernando Gaviria (UAE Emirates), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Jakub Mareczko (CCC), John Degenkolb (Trek-Segafredo), Daniel McLay (EF), Phil Bauhaus (Bahrain-Merida) e Kristoffer Halvorsen (Team Ineos).
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