Parlare dello Chef Mirko Sut e della Nazionale di Ciclismo trattandoli come due soggetti in relazione tra loro è già un errore. Mirko è parte
integrante della Nazionale. Si è guadagnato sul campo, anzi in cucina, la divisa azzurra che indossa con orgoglio. Mirko, in qualche modo, è anche uno specchio di quello accade a chi entra a fare parte del Team Azzurro.
Io utilizzo da più di 10 anni i Mondiali di Ciclismo per trascorrere le vacanze più belle che posso desiderare, e assisto ogni anno ad un fenomeno già descritto, ma che a me appare magico.
Il nostro non è un paese nazionalista. Ed è anche un paese molto diviso. Tuttavia, sarà la tonalità dell’Azzurro che ci rappresenta, sarà il senso dei valori che ci viene trasmesso da alcune brave persone, il fatto è che la magia si compie.
Mirko nello specifico, cucina per gli atleti e lo staff con la massima dedizione possibile, nel segno dell’Azzurro, trattenendo il respiro e vivendo integralmente l’emozione dei suoi commensali durante tutto il soggiorno mondiale.
Allo stesso modo meccanici e massaggiatori espertissimi, che durante l’anno viaggiano su ammiraglie e camion dai colori più diversi, danno l’anima per un valore che li unisce e che forse li fa sentire più speciali e più forti dei loro colleghi di altre nazioni (Dei nostri
atleti e ct non parlo perché in questi giorni c’è chi se ne occupa...)
E’ un mio pensiero assolutamente personale, ma in questi dieci anni di Mondiali di Ciclismo forse l’unica Nazione che mi ha trasmesso un simile, anche se non identico, senso di appartenenza è stata l’Olanda.
E’ chiaro che un “legame azzurro”, che si rafforza ai ritiri o eventi in cui è in corsa la Nazionale, potrà al massimo andare in letargo, ma non potrà comunque morire durante il resto della stagione agonistica.
Mirko (Sut) nel 2020 potrà continuare a cuocere le uova a Matteo (Trentin) tutto l’anno (entrambi CCC), ma forse si troverà a prestare il sale a qualche altro meccanico, o massaggiatore o ciclista che, sotto una maglia verde, rossa, gialla o nera che sia, indosserà perennemente una tutina Azzurra.
Continua così Mirko, anche tu la divisa azzurra l’hai conquistata con il cuore, oltre che con la tua riconosciuta professionalità.
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