Ciao a tutti popolo che pedala, ieri all’arrivo di Levico Terme erano molte le persone assiepate lungo il circuito da ripete tre volte e soprattutto il tempo ha graziato molti di noi compresi gli atleti, perché il diluvio è iniziato solo negli ultimi 20 km di gara e soprattutto la grandine ci ha raggiunto mentre eravamo diretti verso l’hotel che ci ha ospitato. Poteva andare decisamente peggio!
Ha vinto la tappa Fred Wright della Nazionale britannica, mentre la maglia rosa è sempre sulle spalle del colombiano Ardila ed il nostro Alessandro Covi arrivato nel gruppo con i primi mantiene la seconda posizione in classifica generale.
All’arrivo due o tre persone che si informavano sulla gara, mi hanno chiesto: “Ma vanno così forte questi stranieri?” Ed io ho risposto che non ci sono dubbi, visto che la Nazionale britannica è composta dai migliori atleti della loro Nazione e così anche la Nazionale colombiana è composta dai migliori scalatori del Paese. Questo testimonia che il Giro d’Italia Under 23 è uno degli avvenimenti sportivi più importanti nella categoria a livello mondiale. Ricordiamo che in gara c’è anche la Nazionale russa, mentre le squadre italiane che sono sia Continental che Dilettanti hanno la possibilità di gareggiare con i propri atleti Under 23.
Ricordiamo, inoltre, che alcune squadre italiane hanno volontariamente aderito alla richiesta di poter far partecipare una squadra in più della nostra Nazione, partendo con 5 atleti anziché 6, e quindi a loro va il grande merito di aver rinunciato credo personalmente anche a qualcosa di importante per dare la possibilità ad alcuni ragazzi italiani di poter fare questa esperienza. È stata un’azione di grande solidarietà sportiva e vanno ringraziati sicuramente.
Il nostro sport, poi, a volte ci lascia senza parole e con qualche perplessità quando vediamo che un direttore sportivo, la sera nel comunicato della giuria viene multato per aver dato una borraccia in modo “irregolare” ad un atleta di una squadra che in teoria dovrebbe essere avversaria, ma sappiamo bene tutti che nei momenti di difficoltà, il ciclismo è uno sport che non ha colori di divisa.
Ok, sono d’accordo che se dai una borraccia in modo prolungato puoi favorire l’atleta ma, già che lo fai per una squadra avversaria dovrebbero premiarti e soprattutto non è sicuramente un lancio di pochi metri che ti cambia la situazione della gara. Ma le leggi sono leggi, i regolamenti vanno rispettati e direi che in questo Giro con le multe abbiamo imparato che alla cerimonia di premiazione bisogna arrivare in orario ed in ordine, perché in questi giorni le multe prese dai team hanno nella maggioranza la dicitura di – mancato rispetto dell’ora di presentazione al foglio firma – e – partecipare alla cerimonia protocollare indossando la tenuta di gara. In queste multe vengono inseriti gli atleti a cui vanno anche tolti 5 punti del ranking UCI (che non sono quelli che ha messo Botta) ed i loro DS. Queste multe vanno da 50 CHF a 100 CHF per atleta e soprattutto nei primi giorni. Ciumbia che raccolta!
Voglio cogliere l’occasione, visto che mancano solo due tappe alla fine del Giro e quindi ancora due diari, di ringraziare Roberta Malvusi che anni è la responsabile delle Strade Bianche, ma da anni è anche la “spugna” dei nostri problemi. Tutto quello che ci succede, tutti i problemi che abbiamo, passano direttamente da noi squadre al suo telefono (e quindi ai suoi collaboratori) e vi posso assicurare che non è cosa facile. Siamo in tanti, a volte non siamo tutti tecnologici, abbiamo mille problemi con gli hotel per i vari attacchi, per il menù, per i trasferimenti, per i numeri gara che i nostri ragazzi mettono automaticamente in lavatrice, potrei continuare per 30 minuti ad elencare, ma lei con tutta la sua calma e la sua pazienza ha sempre il sorriso sulle labbra e cerca in ogni modo di risolvere qualsiasi tipo di problema. Quindi, un grazie di cuore a lei e a tutti i suoi collaboratori della partenza e dell’arrivo che sopportano dei grandi “rompi” , che siamo noi dirigenti.
La partenza, infatti, sarebbe bello viverla con più tempo, perché è come una piccola festa mattutina, ma si arriva sempre all’ultimo momento e a volte c’è solo il tempo per ritirare la busta comunicati, bere un buon caffè offerto a tutte le partenze e poi ….via….i km ci aspettano.
Ieri mattina abbiamo però trovato ad aspettarci il cane di Alessandro Covi, che si chiama Simba, e che in perfetta tenuta Colpack si era anche attaccato il numero 183 che è lo stesso che porta Ale per questo Giro. Simba, è il primo tifoso Colpack e mentre si sta facendo tutto il Giro in camper con la sua famiglia, la sua mamma che è la stessa di Alessandra ahahahhaahah ogni giorno da ex atleta percorre gli ultimi 50 km di gara che fanno i ragazzi e a Levico si è presa anche un bel acquazzone. Quindi anche per lei da domani ultime due tappe.
Chi ci segue sui social, soprattutto chi soffre di insonnia, avrà visto che ieri sera abbiamo postato un filmato un po’ particolare, perché il nostro meccanico, che è il musicista del gruppo, ha deciso, insieme a tutto lo staff di comporre una canzoncina per Covi... ci stiamo lavorando e vi terremo sempre informati.
Voi, popolo che pedala, continuate a seguirci perché ci tenete alto il morale: ne abbiamo bisogno, oggi è un altro giorno ma guarda caso, c'è ancora una tappa dura..
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