Come da tradizione, la Lotto Soudal arriva al Giro numero 102 per andare a caccia di tappe, in particolare con Caleb Ewan, capitano designato per gli arrivi allo sprint.
«Penso che in questo Giro ci siano cinque o sei tappe che facciano al caso mio, non mi sono segnato una frazione in particolare, ma so che darò il 100% per cercare di ottenere un ottimo risultato» dichiara Ewan.
Per il piccolo sprinter australiano è il primo anno nell’organico della Lotto Soudal e ci si aspetta molto da lui. «In verità non è cambiato molto rispetto all’anno scorso - continua- mi sono integrato al meglio in questa squadra, ho degli ottimi compagni che mi aiutano e mi portano nelle migliori posizioni, sicuramente nelle tappe adatte allo sprint ci metteremo davanti a tirare. Certo, su di me c’è una certa pressione ma è normale anche perché è il mio primo anno in questo team e ci si aspetta molto. Al via di questa edizione del Giro ci sono molti validi velocisti, sicuramente avranno tutti la medesima pressione che ho io, sarà una bella lotta».
Se Caleb Ewan è l’uomo forte degli sprint, per altri terreni il team Lotto Soudal può trovare una carta vincente in Thomas De Gendt, un uomo versatile ed esperto delle fughe.
«Mi sento molto bene - racconta il corridore belga -: alla Parigi Nizza e alla Volta Ciclista a Catalunya mi sono portato a casa delle belle soddisfazioni vincendo la classifica degli scalatori. Non so ancora se in questo Giro punterò alla maglia azzurra: più volte ci sono andato vicino e penso che possa essere nelle mie corde, ma per il momento però preferisco vedere come andrà la corsa, poi deciderò il da farsi. Certo, non posso negare che il mio primo obiettivo sarà vincere una tappa e cercherò di sfruttare ogni occasione a mia disposizione»
A completare la formazione belga c’è anche Victor Campenaerts che lo scorso 16 aprile ha stabilito il nuovo record dell’ora. «Il mio grande obiettivo della stagione l’ho raggiunto e ne sono estremamente soddisfatto - ci dice sorridente -: per questo Giro non ho fatto una preparazione specifica, ma anche io proverò a dire la mia. Cercherò di essere d’aiuto alla squadra e poi tenterò il colpaccio nella tappa finale: è una tappa a cronometro, è il mio terreno e potrò approfittare del fatto che in molti avranno usato le ultime energie sulle montagne»
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