Già 23 vittorie e molti piazzamenti per il Team Astana che in questa prima parte di stagione sembra aver sbaragliato la concorrenza. La squadra kazaka può contare su un organico di atleti di grande spessore, ma soprattutto si un team di preparatori con il compito di seguire gli atleti in ogni dettaglio e al cui capo c’è il bergamasco Maurizio Mazzoleni.
In questa prima parte di stagione l’Astana ha già ottenuto oltre venti successi: cosa ne pensi di questo inizio con così tante vittorie?
«È stato veramente un buon avvio di stagione, lo avevamo programmato insieme ai direttori sportivi e al gruppo degli allenatori; la condizione atletica dei corridori è stata fin da subito molto buona, ma soprattutto abbiamo avuto la fortuna dalla nostra. Infatti per il momento non ci sono stati grandi infortuni e così abbiamo potuto portare avanti i piani proprio come li avevamo programmati. L’attitudine della squadra è fondamentale, l’Astana ha sempre come obiettivo quello di cercare i successi nelle corse a tappe e le 9 vittorie che fino a questo momento abbiamo ottenuto nelle classifiche generali sono la testimonianza della buona riuscita del nostro lavoro».
Qual è il punto di forza di questa squadra tanto vittoriosa?
«Il nostro segreto è, secondo me, la costanza. Abbiamo iniziato a vincere a febbraio, a marzo abbiamo fatto un ottimo lavoro alla Tirreno Adriatico, alla Volta Ciclistica Catalunya e alla Parigi Nizza Magnus Cort Nielsen ci ha regalato una bella vittoria di tappa; la scia di successi è poi proseguita anche ad aprile al giro dei Paesi Baschi. Per il momento la nostra programmazione sta dando i suoi frutti. Si tratta di un lavoro che è partito già alla fine della stagione scorsa, quando ci siamo riuniti con i direttori sportivi e abbiamo cercato di studiare al meglio i primi mesi di gare. Quest’anno la squadra è riuscita a portarsi a casa delle belle soddisfazioni anche ad inizio di stagione, al di fuori dei grandi giri, tutto merito del team che è sempre molto propositivo».
Tante vittorie per la squadra ma anche molta soddisfazione per voi preparatori.
«Certamente, ogni vittoria è la dimostrazione che il nostro lavoro ha un senso e la nostra programmazione ha avuto successo. Come capo allenatore ho la possibilità di lavorare con molti colleghi preparati come il basco Aritaz Arberas e lo svizzero Andrea Faccaro, ognuno di loro segue dagli 8 ai 10 atleti. Riusciamo a seguire i corridori nei minimi particolari, abbiamo studiato il nostro programma durante il training camp che abbiamo fatto a Calpe in altura ad inizio stagione e ne siamo molto soddisfatti. Inoltre quest’anno abbiamo avuto una grande new entry nel team, infatti a lavorare con noi c’è anche Ivan Velasco, un ingegnere che si occupa nella performance dei materiali: è stato un tassello molto importante per migliorare tutte le prestazioni della squadra».
Siamo nel pieno della campagna del nord e omenica scorsa alla Parigi Roubaix: tra i vostri atleti si è particolarmente distinto Davide Ballerini. Cosa pensi di lui?
«Lavoro direttamente con Davide dai primi mesi di questa stagione. Alla Roubaix è andato molto forte per tutta la corsa, peccato per la caduta al Carrefour de l’Arbre, altrimenti sarebbe arrivato nei primi quindici. È uno degli italiani del futuro per le corse del nord, è ancora molto giovane ma è molto talentuoso e nei prossimi anni avrà molto da dire. Per il momento sta proseguendo il percorso di crescita che aveva già iniziato con l’Androni, spero che nella seconda parte di stagione possa raccogliere i suoi risultati, ma deve andare in modo progressivo perché è ancora alle sue prime esperienze».
A proposito di classiche, siete presenti nelle Ardenne con una squadra molto agguerrita…
«Per la seconda parte di campagna del nord abbiamo un parterre veramente molto agguerrito. Abbiamo Lutsenko e Fuglsang che sono già andati forti alla Tirreno Adriatico e che ieri hanno fatto bene alla Amstel: peccato per la caduta di Alexey, che ha condizionato il nostro piano tattico. Ci sono anche Luis Leon Sanchez, Gorga Izagirre e Ion Izagirre, che si è aggiudicato la classifica generale al giro dei Paesi Baschi e quindi si sente molto bene. Tutti sono molto in forma, qualsiasi tattica verrà adottata dai direttori sportivi abbiamo degli atleti che sono potenzialmente vincenti».
Ma il vero grande obiettivo stagionale dell’Astana rimane il Giro d’Italia con Miguel Angel Lopez…
«Con Lopez puntiamo assolutamente al Giro. Nella stagione scorsa ha ottenuto il podio, ora ha la consapevolezza di poter competere con i migliori, la squadra sarà a sua completa disposizione. Nei primi mesi dell’anno Miguel ha già raccolto molto: ha vinto il giro di Colombia, poi ha iniziato la sua programmazione europea. Alla Parigi Nizza ha avuto il problema dei ventagli che gli hanno fatto perdere terreno, ma poi è ritornato al successo in Catalunya dimostrando di avere un’ottima condizione».
Come sarà la sua preparazione da qui alla partenza del Giro?
«Dopo la Volta Ciclistica Catalunya abbiamo iniziato un training camp in Colombia; gli atleti stanno facendo un lavoro completo e stiamo dando loro l’assistenza giusta con lavori specifici anche con la bicicletta da crono, in modo tale da far crescere la loro condizione il più possibile in vista del Giro. Lopez arriverà in Italia ad inizio maggio, poi con Giuseppe Martinelli andremo a vedere le tappe più importanti e valutaremo le cronometro, soprattutto quella di San Marino. Essendo scalatore, le cronometro non sono il punto forte di Miguel, dovrà sicuramente difendersi, ma ha già dimostrato di essere molto cresciuto in questa specialità, non a caso ha ottenuto il secondo posto nel campionato nazionale contro il tempo. Quest’anno punta sicuramente al gradino più alto del podio, ma in ogni edizione della corsa rosa c’è molta concorrenza, raggiungere il podio è sempre molto difficile; noi arriviamo con la consapevolezza che ha tutte le carte in regola per lottare per la vittoria finale, poi sarà la strada a dare la sua sentenza definitiva».
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