Francesca è paraplegica da quando è stata investita da un camion. Aveva 18 mesi. Eppure: atletica leggera, ciclismo, sci di fondo. Alex ha le gambe amputate da un incidente automobilistico nel campionato Cart. Aveva 35 anni. Eppure: ciclismo e triathlon. Beatrice è cieca dalla nascita. Eppure: ciclismo. Tutti e tre da atleti, da protagonisti, da vincenti.
Francesca è la Porcellato, Alex è Zanardi, Beatrice è la Cal. Loro non sono normali: sono speciali. Le loro non sono storie di campioni dello sport: le loro sono storie di campioni della vita. Feriti, offesi, dimezzati, penalizzati, paralizzati, hanno saputo ricominciare, risorgere, raddrizzarsi, ritornare. Non si sono nascosti, non si sono sotterrati a casa né sepolti a letto, ma si sono sfidati e vinti, e continuano a farlo, ogni giorno è una sfida e ogni giorno è una vittoria, contro la sorte, contro le barriere, architettoniche e culturali, psicologiche ed economiche.
In “Due pedali per volare” (Alba edizioni, 108 pagine, 10 euro, prefazione di Alberto Francescut), Carlo Gugliotta raccoglie brevi storie non solo di Porcellato, Zanardi e Cal, ma anche di Pierre Amighini, Davide Borgna, Paolo Cecchetto, Pierino Dainese, Andrea Devicenzi, Giorgio Farroni, Luca Mazzone, Luca Panichi e Vittorio Podestà, atleti, e poi quelle di Mario Valentini, c.t. della nazionale italiana di paraciclismo, Mauro Defend, direttore di corsa, e Mauro Valentini, organizzatore. E lo fa senza pietismo, senza demagogia, senza retorica, come invece può succedere in queste circostanze. Muovendosi con prudenza, attenzione e rispetto. Guadagnandosi la fiducia. Tant’è che non è lui a raccontare, ma loro a ricordare.
E sono loro speciali a dare lezioni a noi normali, comuni, forse un po’ banali. Come Devicenzi, che in bici affronta avventure eterne (è il primo amputato ad aver partecipato alla Parigi-Brest-Parigi, 1230 chilometri in 72 ore e 42 minuti). Dice: “Dopo il mio incidente non ho visto una disabilità, ma un’opportunità”. Spiega: “E’ il nostro corpo che si adegua perfettamente alla condizione nella quale ci ritroviamo”. E aggiunge: “Dobbiamo sempre porci davanti degli obiettivi da raggiungere, andare e guardare avanti”.
Nel libro di Gugliotta c’è anche molto altro sullo sport in carrozzina o in tandem. Regole, consigli, suggerimenti. Segreti, strategie, tecniche. Confessioni, confidenze, retroscena. Progetti, speranze, sogni. E comunque, come annuncia il titolo del libro, voli. La più antica aspirazione terrestre, il più antico desiderio umano.
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