Sarà la primavera, l’aria mite e frizzantina che invoglia a uscire di prima mattina. Sarà l’aria della Sanremo, che porta euforia e gioia. Sarà quello che volete voi, ma la storia è di quelle che meritano di essere raccontate, dopo averla letta sulla pagina facebook di Angelo Francini e verificata come si conviene.
È una storia che se non fosse vera ci sarebbe da ridere, e potrebbe anche rientrare negli sketch di “Scherzi a parte”, ma gli inviati della NADO-Italia, che questa mattina di prim’ora si sono presentati sull’uscio di tre ex professionisti – e sottolineo EX – oggi regolarmente tesserati come componenti tecnici di team è tutto fuorché uno scherzo.
Perché si sono presentati? Per effettuare esami del sangue fuori competizione. Talmente fuori, che questi tre ex pro straniti e sbigottiti, hanno avuto il loro bel daffare per spiegare loro che con il ciclismo agonistico non c’entrano assolutamente più. La risposta – pare – ma qui usiamo il beneficio del dubbio, è stata «ma siete pur sempre nel mondo del ciclismo». Dimenticando - come giustamente fa presente uno che nelle pieghe dei regolamenti si muove con abilità e si nutre come Francini - che l'art. 16 delle NSA 2019 prevede che questo tipo di controlli devono essere effettuati solo agli atleti in attività.
A quanto risulta a tuttobiciweb.it, questi tre ex atleti (uno sicuramente si è rifiutato, ma è credibile che alla fine nessuno abbia accettato il prelievo), sono lombardi, e la loro attività è cessata quasi due anni fa. È bene sottolineare che se si fossero presentati degli agenti dei Nas con tanto di mandato di un magistrato, non si sarebbero potuti opporre, ma i regolamenti sportivi nazionali e internazionali sono lì da vedere e leggere.
Un consiglio per tutti gli “ex” del mondo, da Gimondi a Balmamion, da Merckx a Gianni Motta, passando per Moser e Saronni, Bugno e Chiappucci: occhio alla porta. Non aprite!