Alejandro Valverde battezza la maglia di campione del mondo con un meraviglioso successo nella terza tappa dell'UAE Tour 2019 in cima alla salita di Jebel Hafeet, dove era vincitore uscente e dove ha confermato il pronostico con un’ennesima perla del proprio longevo talento. Il capitano della Movistar ha definito questa vittoria come “strategica” e l’aggettivo calza a pennello visto che ha gestito alla perfezione sforzo e tattica.
Le sue impressioni a caldo, poco dopo il podio alla conferenza stampa.
Quanto sei contento per questo successo?
«Questa è stata davvero una vittoria incredibile, anche se è sulla stessa salita dell’anno scorso perché l’ho ottenuta da campione del mondo. Nelle scorse corse ho provato diverse volte a vincere con la maglia iridata e non ci sono riuscito, oggi che è capitato sono davvero contento»
Come ti sei gestito sulla salita?
«Direi che è stata una vittoria strategica perché quando ha attaccato Roglic io sono rimasto tranquillo, non mi sono agitato e sono salito con il mio passo perché conoscevo bene la salita e sapevo quali erano i punti più importanti, compreso quello che mi avrebbe permesso di vincere. Ho tenuto bene, un bel ritmo ed era importante perché c’era davvero tantissimo vento. Ho cercato di osservare gli avversari il più possibile, è stata davvero una vittoria difficile proprio per il vento».
Hai gestito al meglio anche un momento di difficoltà
«Sì, c’è stato un momento complicato anche prima della salita perché un rallentamento ci ha obbligati praticamente a fermarci, ma ho evitato di cadere mettendo il piede per terra. Ho cercato di non scompormi, sono dovuto ripartire da fermo, ma sono riuscito a riprendere un buon ritmo».
Roglic è il rivale numero uno per la classifica
«Sappiamo tutti molto bene quanto sia forte Roglic dallo scorso Tour de France e da altre corse come i Paesi Baschi. È un corridore solido e completo, che può fare bene in tanti terreni dalla cronometro alle salite, è competitivo dappertutto. Ero conscio che fosse il mio rivale più ostico sin dall’inizio, vedremo se riuscirò a batterlo nella classifica generale, almeno ho vinto una tappa che era il mio principale obiettivo e l’ho fatto in una location davvero splendida».
Conosci la salita di domani, proverai a vincere di nuovo?
«Conosco molto bene il finale di domani perché sono arrivato secondo dietro a Degengkolb. La tappa è tutto sommato semplice, sarà fondamentale la posizione con la quale si prenderà la salita finale perché se si sarà troppo dietro non si riuscirà più a recuperare. Per questo motivo cercherò di presentarmi all’attacco della salita davanti, per non perdere troppo tempo»
E la salita della sesta tappa che deciderà la classifica?
«Sì, la conosco bene ed è assai diversa da quella di oggi. Anche li il vento dovrebbe giocare un ruolo fondamentale, inoltre la tensione sarà molto alta visto che si sarà alla fine del Tour. Anche se non molto pendente è pur sempre a fine settimana e con oltre 20 km all’insù».