I numeri non mentono: su 80 edizioni del Giro del Belvedere, ben 69 hanno premiato un atleta italiano. D’altro canto, il digiuno azzurro nella classica internazionale U23 prosegue da tre edizioni, andate rispettivamente all’elvetico Patrick Muller (2016), al bielorusso Aleksandr Riabushenko (2017) e all’australiano Robert Stannard (2018).
Proveranno a invertire la tendenza le compagini italiane che Lunedì 22 Aprile si presenteranno ai nastri di partenza di Villa di Cordignano (Treviso). Avere la meglio sull’agguerrita concorrenza straniera non sarà semplice, ma rappresenta l’obiettivo delle migliori realtà del movimento giovanile nazionale.
L’ottantunesima edizione dell’appuntamento internazionale U23 di Pasquetta vedrà infatti al via tutte le otto formazioni italiane con licenza Continental: Biesse Carrera, Cycling Team Friuli, D’Amico UM Tools, Dimension Data for Qhubeka, Iseo Serrature-Rime-Carnovali, Sangemini-Trevigiani-MG.Kvis, Team Beltrami TSA-Hopplà-Petroli Firenze e Team Colpack. A queste si aggiungeranno le gloriose realtà del dilettantismo nazionale, a partire dalla Palazzago e dalla Zalf Euromobil Désiree Fior. Proprio la Zalf ha firmato l’ultima affermazione azzurra al Giro del Belvedere, nel 2015 con Andrea Vendrame.
“Anche quest’anno, il meglio del nostro movimento giovanile sarà rappresentato al Giro del Belvedere - spiega il leader del comitato organizzatore Gianfranco Carlet. - Tante realtà italiane hanno sposato il progetto delle Continental e proprio da noi avranno l’opportunità di confrontarsi con formazioni straniere di livello. Inoltre, non mancheranno le squadre dilettantistiche che hanno fatto la storia di questo sport a livello giovanile. Si preannuncia un grande spettacolo, con contenuti tecnici di alto spessore”.
L’edizione 2019 del Giro del Belvedere vedrà gli atleti impegnati su un tracciato di 163 Km, caratterizzato da due anelli: nel primo, da ripetere 12 volte, i corridori dovranno affrontare la salita delle “Conche”, mentre il circuito finale (17,3 Km da ripetere in due occasioni) comprende la salita simbolo della corsa, il Montaner dal versante di Borgo Canalet, e l’insidioso strappo di Via delle Longhe.
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