Il paragone è blasfemo, o riconosciamo, ma è dannatamente efficace: Gino Bartali nel telaio della sua bicicletta nascondeva documenti per salvare vite, l’ex prof colombiano Juan Pablo Valencia Gonzales invece nella bici ci nascondeva la cocaina.
I militari, dopo essere venuti a conoscenza che a Montegranaro un giovane straniero faceva la spola tra il nord Italia e la cittadina per vendere cocaina: i carabinieri guidati dal maresciallo maggiore Giancarlo Di Risio hanno pian piano stretto il cerchio attorno a Valencia.
Indagine complessa perché quando arrivava dal Nord Italia il 31enne non utilizzava sempre la stessa abitazione, ma si faceva ospitare da diversi amici che ignoravano le sue azioni.
Quando è stato bloccato in sella alla sua mtb, Valencia ha cercato di sbarazzarsi di due involucri, recuperati dagli agenti, che contenevano 17 ovuli di cocaina, mentre altri - insieme a cocaina pura e sostanze da taglio - sono state recuperate in una abitazione.
Nel corso delle indagini emerso che l’ex ciclista era solito nascondere lo stupefacente da immettere sul mercato nei tubolari della bicicletta con la quale è stato fermato.
Tra il 2013 e il 2015 Valencia ha corso tra i professionisti con il Team Colombia. Nel 2015 ha conquistato la maglia di miglior scalatore al Presidential Cycling Tour of Turkey e ha partecipato alla Vuelta a Espana concludendo in ottantasettesima posizione.
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