Lorenzo Rota ha conquistato il terzo posto nella sesta dura tappa del Tour of Hainan 2018 vinta dallo svizzero Mader. Il 23enne della Bardiani CSF ha dimostrato una buona condizione ed è lì per giocarsi le sue carte in questo finale di stagione di un 2018 piuttosto sfortunato.
Le sue impressioni a caldo dopo il finale. A fondo pagina il file audio da ascoltare.
Un’altra tappa molto dura oggi
«Oggi è stata una tappa molto tirata soprattutto nel finale. La Androni ha controllato con un bel ritmo forte e regolare la corsa tutto il giorno. Negli ultimi 25 km è iniziata la bagarre, siamo rimasti in circa 15 a fine salita e abbiamo fatto la discesa a tutta e ce la siamo giocati in volata. Mader è stato molto bravo ad anticiparci ai -800 metri, è andata così ma sono soddisfatto».
Questo Hainan si sta dimostrando bello esigente
«Non pensavamo dalla planimetria e altimetria che le tappe fossero così dure, invece si sono rivelate tappe impegnative, tirate e sempre a tutta. Cerchiamo di viverle giorno per giorno».
E vi aspetta ancora l’arrivo in salita dell’ottava tappa
«Dicono che sia una salita vera, non che quella di oggi lo fosse. Noi abbiamo una bella squadra con Guardini in volata ma anche gli altri ragazzi possono fare bene, ci proveremo tutti i giorni».
Stai finendo bene una stagione per te molto difficile
«Una stagione davvero terribile, mi sono ammalato più volte e quando stavo iniziando a pedalare bene mi sono rotto una costola e la clavicola dopo una brutta caduta in volata in Norvegia (Tour of Norway, ndr) a maggio. È stato complicato rientrare e trovare le giuste motivazioni. Ma il finale di stagione è andato abbastanza bene, con qualche bella prestazione nelle classiche estive italiane e ora speriamo di fare il meglio anche qui».
Anche tu come Guardini performi meglio con il caldo intenso?
«In verità con la pioggia mi trovo abbastanza bene. Mi piace correre in Belgio e Francia con corse mosse e clima difficile, mi esprimo al meglio lì».
Qual è la tua corsa preferita?
«Ho corso due volte l’Amstel, c’è davvero tanta tanta gente, da pelle d’oca. Sicuramente è una di quelle che mi piace di più».
Quando hai iniziato a correre?
«Quando avevo 6 anni in una squadra vicino al mio paese. Un mio compagno di classe mi aveva detto che andava a provare la bicicletta e ho convinto i miei genitori».
Qual è stato il tuo idolo?
«Non ne ho mai avuto nessuno, sicuramente mi piacciono i corridori simili alle mie caratteristiche come Gasparotto perché è veloce e attacca spesso. Anche Sonny Colbrelli è un grande, ci ho corso insieme ed è davvero forte».
Guardini vi sta insegnando il mestiere?
«Decisamente sì. Anche se è ancora giovane ha davvero tanta esperienza, ci ha dato molti consigli per imparare a gestire la corsa e muoverci al meglio in gruppo».
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