Caro Direttore ,
a mio parere, è un'ovvietà dire che la vittoria di Elia VIVIANI al Campionato ITALIANO di Ciclismo professionistico è strameritata. Soprattutto nella gestione della corsa, di un'intelligenza tattica non comune sorretta da una grande condizione atletica, ho intravisto quei..."lampi di classe" che sono ormai cosa rara per chi, come me, ha attraversato epoche ciclistiche con fior di Campioni. Ed ho avuto la riprova che, come la storia è maestra di vita, così la PISTA è MAESTRA di Ciclismo.
In una gara dal tracciato esigente, resa più ardua dal caldo , si è fregiato del titolo di CAMPIONE D'ITALIA l'atleta che più degli altri ha dato prova evidente di... esserci tutto, di gambe e di testa. Dunque, BRAVO VIVIANI , degno TRICOLORE .
Dopo questo personale elogio al Campione, vorrai permettermi una sparata polemica per un... atteggiamento che mi fa veramente incazzare (mi si scusi il termine, ma rende efficacemente l'idea ed è ormai nella codiddetta vulgata comune). Leggendo i quotidiani di ieri, a parte quelli sportivi che ne fornivano adeguato resoconto, su di alcuni solo poche righe per "notiziare" del fatto, su altri - anche di larghissima diffusione - neppure un accenno alla vittoria dell'OLIMPIONICO ELIA VIVIANI nella PROVA TRICOLORE!
Il dio PALLONE imperava su intere paginate , anche per evidenti CAZZATE (consentimi pure la rima, caro Direttore), ma non si degnava di un rigo che sia uno la bella vittoria del "nostro" atleta. Si scrive in termini epici del passaggio di turno della tal squadra ai Mondiali pallonari di Russia o del disperato sconforto (povere creature....) di calciatori al cui confronto Creso è quasi un accattone, ma il buon Elia Viviviani non merita che si faccia menzione della sua spettacolare prova, da annoverare (se esistessero) nei manuali di ciclismo.
Ancora una volta si deve amaramente prendere nota che, anche per la stampa ed i mass media in generale, tra le discipline sportive esistono figli e figliastri. E che, pur correndo l'anno 2018 dopo Cristo, il nostro amato CICLISMO rimane Figlio di un Dio minore.