Il vescovo di Innsbruck Hermann Glettler ricordando Scarpa dice: «Quanto è accaduto l'anno scorso ci ha insegnato che la vita è bellissima ma fragile. Da un attimo all'altro tutto può cambiare. La vita è come una gara in bicicletta, di cui però non sappiamo dove è posta la linea del traguardo». La lingua tedesca diventa dolce nella traduzione dei passi biblici lasciata a un giovane ciclista locale che un anno fa applaudiva l'Aquila di Filottrano e ora abbraccia commosso i suoi genitori. Anche lui non ci crede.
Manca a tutti Michele. Alla sua famiglia, che si è fatta promotrice di tante iniziative per la sicurezza stradale e domenica terrà testa e mani impegnate alla Granfondo Michele Scarponi a Filottrano. Manca agli amici, a chi ci ha lavorato al suo fianco giorno dopo giorno come Federico Borselli, che guida il pullman dell'Astana e anima un gruppo ferito, che dal dolore è saputo ripartire più forte di prima. Tre vittorie di tappa su cinque in questa seconda edizione del #TotA per i celesti di Giuseppe Martinelli. A tutti sembra che, prima o poi, da un angolo debba spuntare con quel suo sorriso accompagnato da un'immancabile risata. Invece no. Allora si cerca di andare avanti insieme e di trovare un senso a una scomparsa assurda. Lo trova chi nel cielo delle Marche vede volare Frankje, la pappagallina che si posava sulla sua spalla durante gli allenamenti. Lo troviamo noi nel volo di un'aquila nell'azzurro che sovrasta il circuito dei prossimi campionati del mondo. Michele c'è.
da Innsbruck, Giulia De Maio
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