BALLAN RACCONTA IL SUO RITORNO AL FIANDRE

AMATORI | 01/04/2018 | 15:36
Alle 8 di sabato mattina, alla viglia della Ronde van Vlaanderen, insieme ai circa 17.000 ciclisti divisi su quattro diversi percorsi, anche Alessandro Ballan, il vincitore del Fiandre 2007 è ritornato sui mitici muri della classica monumento.

Cinque gradi di temperatura, cielo grigio, abbigliamento da allenamenti invernali e tanti ricordi da condividere con i ciclisti italiani del gruppo appositamente organizzato dal Tour Operator Girolibero. Il gruppo Ballan era iscritto al percorso più lungo (240 km con 2.000 m. D+).
Al termine della lunga pedalata Alessandro ha raccontato la sua fatica da neo-cicloamatore di lusso.

“E’ stata un’esperienza molto divertente ma anche faticosa: abbiamo pedalato per oltre 8 ore e con le soste siamo stati in ballo per almeno 10. I primi 100 km sono andati molto lisci, a parte il vento contro, con una media di oltre 35 km/h perché erano riservati solo a quelli del percorso più lungo. I rallentamenti sono iniziati quando siamo entrati nel percorso comune ai ciclisti meno evoluti e sui muri era impossibile non fermarsi per i tanti ciclisti che salivano a piedi. Sul Koppenberg ho avuto la mia soddisfazione del giorno: un ciclista belga mi ha riconosciuto e mi si è messo in scia urlando a squarciagola di togliersi che passava Ballan. Ho assistito a qualcosa che mi ha fatto pensare a Mosè e alle acque che si aprivano al suo passaggio: i ciclisti che arrancavano si giravano verso di me, si spostavano per lasciarmi passare e mi salutavano. Così è stato fino in cima al muro. Ai cinque punti di ristoro ci siamo sempre fermati, soprattutto per ricompattare il mio gruppo, ma anche per mangiare perché a tirare con tanto vento in faccia sono andato in crisi di fame. Il gran numero di ciclisti impedisce di chiudere gli incroci al traffico, così spesso venivamo bloccati per qualche minuto per far defluire le auto. Per lo stesso motivo il flusso dei ciclisti era spesso dirottato su ciclabili che per la loro conformazione non riescono a supportare il fiume di ciclisti con la conseguenza che la velocità era molto ridotta. Sebbene ciò abbiamo tenuto una media generale onorevole, 30 km/h nonostante tutto. Benché mi abbiano invitato nelle tante aree di ospitalità, la gara la andrò a vedere in mezzo alla gente e mi apposterò proprio sul Kwaremont per godermi tutti i passaggi da là.”
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