Da un Poggio all’altro. Dalla salita che l’ha lanciato verso la straordinaria vittoria (dopo 12 stagioni di digiuno azzurro) alla Milano-Sanremo al celebre Muro di San Pietro di Feletto, dove negli ultimi anni è transitato per ben quattro volte il Giro d’Italia.
Vincenzo Nibali, il ciclista italiano del momento, e non solo, avendo nel suo palmarés Tour, Giri d’Italia, Vuelta e Lombardia, questa mattina si è allenato sul percorso che il prossimo 16 giugno ospiterà la cronometro finale del Giro d’Italia Under 23.
Arrivato nella Marca venerdì sera, in compagnia del compagno di squadra Franco Pellizotti, dopo aver fatto un sopralluogo a Innsbruck, in Austria, sul tracciato dei Mondiali di fine settembre, Nibali ha voluto andare alla scoperta dello spettacolare anello tra i vigneti del Prosecco che deciderà il destino della più ambita e prestigiosa corsa a tappe dedicata ai talenti emergenti del ciclismo.
Il ciclista della Bahrain-Merida è partito di buon’ora dalla casetta rosa sul Muro di Ca’ del Poggio, accompagnato da Pellizotti e da alcuni giovani del Nibali Caneva, il team baby da lui stesso fondato, e ha pedalato per circa 4 ore sulle strade del Coneglianese, affrontando anche l’adrenalinica salita che ormai rappresenta simbolo delle colline del Prosecco. Nel pomeriggio, poi, era atteso in Friuli per la presentazione della tappa del Giro d’Italia che il 19 maggio si concluderà sul Monte Zoncolan.
L’edizione 2018 Giro d’Italia Under 23 – in programma dal 7 al 16 giugno – toccherà quattro regioni, sarà caratterizzato da nove tappe e vedrà al via 28 squadre. L’ultima giornata di corsa si svilupperà interamente in provincia di Treviso. Nella mattinata del 16 giugno è in programma una semitappa in linea, con partenza da Conegliano e arrivo a Valdobbiadene. Poi, nel pomeriggio, toccherà alla cronometro di Ca’ del Poggio: una prova di 22 chilometri che partirà e arriverà sul Muro, davanti alla casetta rosa.
Nato nel 1970, il Giro d’Italia Under 23 ha lanciato alcuni dei più grandi campioni degli ultimi decenni, da Moser a Battaglin, da Baronchelli a Pantani. Il valore tecnico dell’evento è anche testimoniato dal fatto che nove dei primi dieci classificati dell’edizione 2017 (a partire dal russo Pavel Sivakov, poi entrato nel Team Sky) sono diventati professionisti nella stagione in corso.
Il
Muro di Ca’ del Poggio, unica salita certificata dalla Federazione
ciclistica italiana, si prepara dunque ad ospitare un altro appuntamento
di richiamo per tutti gli appassionati delle due ruote. In attesa, poi, a
luglio, in occasione del Tour de France, di sancire ufficialmente il
gemellaggio che unirà la salita di San Pietro di Feletto ad altre due
ascese, il Muro di Grammont e il Mûr-de-Bretagne, che hanno fatto la storia del
grande ciclismo.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.