
Amano la bicicletta come
la amavano i loro padri. Samuel Quaranta
e Giacomo Saligari sono i rampolli
degli ex professionisti Ivan e Marco.
Tesserati entrambi per il Pedale
Senaghese di Senago nel Milanese, diretto dal tecnico brianzolo Augusto Savoldi, gareggiano nella
categoria degli allievi. E da quanto visto finora evidentemente non hanno il talento dei loro papà, anche se Samuel e Giacomo sono sulla strada buona per migliorare e crescere. Nel
capitolo intrigante dei figli d'arte,
Quaranta 15enne bergamasco di
Treviolo, e Saligari 14enne
brianzolo di Giussano all'esordio nella categoria, occupano un ruolo
importante, più ancora dei risultati che otterranno. Prendendo spunto dalla
storia, possiamo dire che Quaranta
figlio ha i tratti caratteristici del velocista che furono del genitore:
Ivan infatti fu capace di battere allo sprint uno come Mario Cipollini e altri grandi velocisti di quell'epoca, e di
vincere sei tappe al Giro d'Italia. Quanto a Giacomo, se contasse il fisico sarebbe già tra i giovani talenti.
Ma non basta. Di sicuro il figlio di
Saligari (tre successi di tappa al Giro, e la classifica finale del Giro di
Svizzera, oggi commentatore per la Rai nelle gare dei professonisti) ha
ereditato ben poco dal padre. Chi lo dirige pensa che sia un passista, e ha
tanta voglia di imparare.
"Fa sperare in buone prospettive-
spiega il suo direttore sportivo Savoldi, che l'anno scorso ha vinto tutto con
il milanese Andrea Piccolo passato tra gli juniores nel Team LVF-. Mi piace
lavorare con i giovani, e Saligari junior è una scommessa che voglio vincere.
Da esordiente si allenava poco e si era anche fermato. Ma poi è tornato a
pedalare, non si è mai spremuto troppo, adesso è il momento di fare sul serio e
capire se ha delle potenzialità".
Quaranta invece si sta mettendo in
luce in pista, dove lavora insieme al padre tecnico istruttore dei velodromi di
Dalmine (Bg) e Montichiari (Bs). Negli sprint servono coraggio, posizione e
concentrazione ai massimi livelli. La pista ha insegnato molto a Ivan e farà lo
stesso per Samuel che vuole capire
dove può arrivare.
"Le doti le ha e io spero proprio
che possa emergere- conclude Savoldi-. Non ha mai vinto, fin qua solo
piazzamenti ma deve guardare avanti e capire che è troppo bello fare il
ciclista". E' ancora troppo presto per capire se diventeranno corridori,
ma sono due modelli da scoprire che vogliono provare a sfondare nel ciclismo.
da La
Gazzetta della Sport/Lombardia, Danilo Viganò
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