BETTIOL. «ORA PENSO ALLE CLASSICHE»

PROFESSIONISTI | 01/11/2017 | 07:24
Un mondiale norvegese con i fiocchi, una Clasica di San Sebastian da protagonista e tante altre ottime prestazioni lungo la stagione ciclistica 2017  hanno evidenziato l'ormai riconosciuto, grande talento che possiede Alberto Bettiol. Nato a Poggibonsi ma residente a Castelfiorentino, uno dei luoghi “caldi” del ciclismo toscano, 24 anni compiuti proprio il 29 ottobre scorso, Bettiol è passato professionista molto giovane nel 2014 con il team Cannondale, formazione World Tour con la quale è cresciuto progressivamente e in modo sicuro ma che lascerà il prossimo anno per approdare alla BMC. Questa è l'intervista che abbiamo realizzato in un momento di relax dopo un'annata di notevole livello qualitativo; insieme a lui a sorseggiare uno strameritato aperitivo, l'inseparabile concittadino-amico-collega Kristian Sbaragli, altra giovane gloria ciclistica di Castelfiorentino.

Alberto, come sei arrivato al ciclismo?
«Casualmente. Da bambino giocavo a calcio ma senza troppa convinzione e un giorno notai nel palazzo dove abitavo un uomo, Lorenzo, che si occupava di ciclismo giovanile essendo il tecnico di una squadra della categoria dei Giovanissimi di Castelfiorentino. In breve fu lui a mettermi su di una bici ed io vinsi subito molte corse. Mi divertivo da matti e capii che quello sarebbe stato il mio sport per la vita».

Con quali idoli ciclistici sei cresciuto?
«Direi Bettini e Cancellara, mi piacerebbe prendere qualcosa dalle caratteristiche di entrambi ma probabilmente è impossibile riuscirci».

Che tipo di corridore sei?

«Abbastanza completo. Mi difendo bene sulle salite non troppo lunghe e anche allo sprint non sono fermo. In passato ho dimostrato di trovarmi a mio agio anche nelle cronometro – ho vinto il campionato europeo Juniores nel 2011 – ma poi ho tralasciato questa specialità. Tuttavia ho l'intenzione di ricominciare a curare le crono, non per nulla lo scorso anno mi sono piazzato terzo in classifica al Giro di Polonia proprio grazie all'ottima tappa contro il tempo da me disputata».

Il meteo che prediligi?
«Non patisco né il caldo né il freddo, anzi con il brutto tempo mi esalto e riesco a dare il meglio».

Quindi saresti un atleta da Parigi-Roubaix?

«Non ci tengo affatto a correre la Roubaix, mi sembra troppo pericolosa. Invece mi piace molto il Giro delle Fiandre, l'università del ciclismo, una gara unica nel mondo per il percorso e l'atmosfera di grande festa popolare (24°nel 2017 NDR). Trovo adatte alle mie caratteristiche anche Milano-Sanremo e l'Amstel Gold, vedremo cosa combinerò nel 2018».

Cosa ti aspetti dal passaggio alla BMC?

«Di avere maggiore libertà. Alla Cannondale mi sono trovato benissimo, ho fatto una preziosa esperienza ma spesso mi sono dovuto sacrificare per i big. Ora vorrei vedere cosa sono realmente capace di fare, al fianco di campioni come Van Avermaet e Porte. A dicembre faremo i programmi, in occasione del primo raduno in Spagna».

Parlaci della tua famiglia
«Papà Mario, di origine trevigiana e mamma Laura sono i miei primi tifosi. Mio fratello Cosimo aveva iniziato a fare il ciclista con ottimi risultati ma poi ha abbandonato la bici per dedicarsi agli studi e frequenta con notevole profitto il primo anno della facoltà universitaria di Agraria, a Firenze. Lo ammiro, poiché dopo il liceo scientifico io avevo iniziato gli studi per tecnico di radiologia ma ora il ciclismo occupa tutto il mio tempo».

Sei fidanzato?
«Sì, con Chiara, una mia ex compagna di classe che è fisioterapista e che piano piano si è appassionata anche ad uno sport che conosceva poco come il ciclismo».

Come ti trovi all'interno del plotone?
«Benissimo, cerco di essere in buoni rapporti con tutti ed è molto bello quando si chiacchiera un po' , nei momenti più tranquilli. Il ciclismo odierno è multietnico, così si parla dei massimi sistemi, di questo mondo così travagliato e difficile per i giovani. Detesto invece ogni forma di razzismo».

Ciclisti più amici e simpatici rispetto ad altri?

«Gli italiani restano i più simpatici del gruppo. Nocentini è una vera sagoma, ma il numero uno purtroppo era il povero Michele Scarponi. Recentemente ho partecipato insieme a tanti altri ciclisti professionisti ad una pedalata nelle zone terremotate attorno ad Amatrice ed è stata un'occasione davvero toccante per ricordare l'indimenticabile Aquila di Filottrano».  

Stefano Fiori
Copyright © TBW
COMMENTI
Ma siamo matti
1 novembre 2017 17:31 9colli
«Non ci tengo affatto a correre la Roubaix, mi sembra troppo pericolosa. Invece mi piace molto il Giro delle Fiandre, l'università del ciclismo, una gara unica nel mondo per il percorso e l'atmosfera di grande festa popolare !! CERTO CHE QUESTA DICHIARAZIONE di Bettiol fà un pò pensare..........Forse avrebbe fatto meglio a dedicarsi alla Pista........magari, nello specifico, al inseguimento.....ma non a squadre.....sarebbe TROPPO PERICOLOSO !!!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La francese Lise Revol è la nuova campionessa del mondo di Ciclocross della categoria juniores. Nella prima giornata del meeting iridato di Liévin, in Francia, la 16enne della Cote d'Azur, ieri bronzo nel mondiale del Team Relay, si è imposta...


Ieri tuttobiciweb vi ha proposto un’intervista a Rachele Barbieri che ci ha raccontato della sua preparazione e del suo inizio di stagione down under.  Nella conversazione con la  27enne atleta emiliana abbiamo trattato anche il tema della sicurezza  ricordando Sara...


Scorgere per ben due volte il nome di Matteo Moschetti tra i primi quattro di tappa a distanza di due giorni all’AlUla Tour è una notizia che non può non esser accolta con grande positività. Il velocista milanese non...


Siamo arrivati all'appuntamento più atteso della stagione invernale, quello dei Mondiali di ciclocross in Francia a Liévin. Si tratta di una cittadina di poco più di 30.000 abitanti appena sotto Lille, nel dipartimento del Pas-de-Calais, dove il ciclocross non è...


E’ una corsa lunga cinque giorni. Cominciata mercoledì, si concluderà domani. Nessun peccato di presunzione, nessun delirio di onnipotenza. Perché si tratta della Firenze-Pistoia, la prima gara ciclistica disputata in Italia, era l’anno 1870, dunque 155 anni di storia (e...


Ulac è un marchio dinamico e frizzante e gode già di una buona fama per via dei suoi prodotti destinati al bikepacking, prodotti distribuiti oggi in esclusiva per l’Italia da Ciclo Promo Components SPA. per proseguire nella lettura vai su tuttobicitech.it


E' stata varata con un vernissage in grande stile, la stagione 2025 della Sc Padovani Polo Cherry Bank. Ospiti della suggestiva Sala Rossini, all'interno dell'iconico e centralissimo Caffè Pedrocchi nel cuore di Padova, il Presidente Galdino Peruzzo, affiancato dai Vice-Presidenti...


Caro Direttore, il ripetersi, pressochè quotidiano, di sinistri stradali che vedono come vittime i Ciclisti, senza distinzione alcuna tra agonisti e semplici fruitori quotidiani della bicicletta, non può passare sottotraccia. E' uno stillicidio che, eufemisticamente, definisco irritante e al contempo...


Anche nella stagione ciclistica 2025 che in Toscana si aprirà sabato 22 febbraio con la trentasettesima edizione della classica nazionale Firenze-Empoli, è stata allestita in Sicilia una squadra dilettanti élite-under 23, che sarà adottata nel Pratese con base logistica a...


In attesa di completare lo schieramento diamo un’occhiata alle nove squadre toscane con atleti élite e under 23, che hanno deciso di svolgere attività nella prossima stagione che inizierà sabato 22 febbraio con la 37^ edizione della classica nazionale Firenze-Empoli....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024