GIACOMO BACCI. «CARO DIRETTORE, LA TOSCANA È SANA»

POLITICA | 28/03/2018 | 09:15
Egregio direttore,

in riferimento all’articolo apparso su tuttoBICI di Marzo dal titolo «MINIMI STIPENDI, MASSIMI PROBLEMI», mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni.

In primo luogo non comprendo l’accostamento da Lei fatto tra il caso del calciatore e la “terribile vicenda” (sono più che d’accordo con Lei) che ha visto coinvolta una e solamente una squadra dilettantistica toscana, che peraltro, come giustamente Lei rileva, non ha conseguito alcuna vittoria.

Questo a differenza delle molte altre squadre dilettantistiche toscane che hanno invece conseguito numerosi successi senza peraltro essere state neppure minimamente sfiorate da analoghe tragiche situazioni.

Mi permetta dunque di spezzare ancora una volta una lancia nei confronti di tutto il movimento ciclistico toscano che, da sempre, costituisce un fulgido esempio di correttezza e di operosità nonché di grandissima e di sana passione per questo Sport che talvolta, da parte di taluni osservatori parziali e/o distratti, è stata scambiata per qualcosa di diverso che però non corrisponde al vero.

In riferimento a quanto Lei asserisce in merito a certe mie affermazioni per cui non mi sarei attivato per cercare di arginare il fenomeno, gridando a speculazioni giornalistiche, Le ricordo che, da subito, in tutte le occasioni che mi sono state offerte, ho condannato con fermezza gli insani fatti di Lucca, affermando peraltro che non si può e non si deve fare di tutta l’erba un fascio, e soprattutto non si può e non si deve accusare in maniera scriteriata e persino infondata una Regione prestigiosa, come quella che ho l’onore di presiedere, che tanto ha dato e sta dando in termini di risultati, di cultura ciclistica ed altro.

Quanto agli strumenti necessari allo scopo ovvero ai controlli antidoping (purtroppo sempre molto pochi, soprattutto quelli fuori competizione) Le segnalo che questi devono essere disposti a livello centrale, non potendo di certo essere demandati al Comitato Regionale che può solamente invocarli, come più volte fatto, ed agevolarli, avendo fortemente a cuore la salute dei corridori ed il contrasto ad ogni forma di illegalità.

Quanto ai dati che Lei cita in maniera del tutto generica ed approssimativa, sembrerebbe al solo scopo di screditare la Toscana ed altre Regioni, La invito a volermeli riservatamente fornire, ritenendo che solamente dalla conoscenza di quei dati, lavorando in sinergia con l’indispensabile supporto della Federazione centrale, si possano ottenere i risultati migliori e più efficaci nella lotta al doping.

Le posso assicurare che il sottoscritto e tutto il movimento ciclistico toscano si sono da parecchio tempo attivati in maniera seria per arginare la piaga del doping; in questo caso il ricordo va inevitabilmente al Presidente Osvaldo Ferrini, che considero il mio Maestro, che fu il primo a denunciare il doping e, per questo, venne accusato, per la verità soprattutto al di fuori dei confini regionali, di essere un disfattista e di volere rovinare il nostro meraviglioso Sport.

Da ultimo il discorso sulla Famiglia lo posso anche condividere, ma si dovrebbero affrontare tematiche di carattere sociale che esulano dal ciclismo; anzi Le dico, e concludo, che per molti ragazzi e ragazze la Squadra di appartenenza rappresenta la loro Famiglia per cui Noi come Dirigenti abbiamo il gravoso onere di farli crescere in un ambiente sano, trasmettendogli quei valori di onestà, di sportività e di sacrificio che, mi creda, in Toscana da sempre vengono propugnati e diffusi.

Il Presidente del Comitato Regionale Toscana

Giacomo Bacci


IL DIRETTORE RISPONDE

Egregio Presidente,

in merito alla Sua risposta mi preme fare alcune precisazioni. La prima è di scuse. Con Lei e i lettori di tuttobiciweb.it. Come ha visto il mio editoriale è apparso il 1° marzo sulla nostra rivista digitale e come da abitudine, successivamente viene rilanciato sul sito. In questa operazione redazionale, sono stati dimenticati due titolini: CIFRA SIMBOLICA, dedicato al primo intervento di natura calcistica e ASSENTE, riguardante la questione Altopack e doping in Toscana.

Questo per chiarezza e per rispondere anche al Suo primo quesito: «non comprendo l’accostamento da Lei fatto tra il caso del calciatore e la “terribile vicenda”». Gli argomenti da me trattati sono appunto due, separati e distinti.

Per il resto, mi sembra, di essere stato piuttosto chiaro. Non sono a dire io che la Toscana è “attenzionata”, e nemmeno il presidente Federale Renato Di Rocco, ma il procuratore capo di Lucca, Pietro Suchan. Non è tuttobiciweb che dice che ci sono 16 società toscane sotto osservazione e la situazione è molto grave, ma le autorità competenti, gli investigatori, i NAS. Quello che Le rimprovero, e mi tocca doverlo ripetere, è che si ostina a difendere tutto e tutti per onor di bandiera, senza andare alla fonte, magari dallo stesso procuratore capo Suchan per capire e comprendere meglio la situazione. Sono certo che la maggior parte delle società e dei tesserati toscani sono simbolo e testimoni di un ciclismo pulito, ma la situazione, per colpa di diverse mele marce, è chiaramente molto delicata. So che lei non gode a sapere che la sua regione al momento è sotto una lente d’ingrandimento, ma a detta delle autorità competenti, questa è la situazione. Tutto qui.

Quanto alle cifre che riporto, riguardano tutti gli sport e sono – come scrivo – dell’Istituto superiore della Sanità. Le ho usate proprio per non criminalizzare solo e soltanto il nostro sport, ma per far capire meglio che è un problema molto più ampio e complesso, proprio per non fare di tutta l’erba un fascio. Ma sta di fatto che in Toscana qualche mazzetto di erba gramigna in più c’è, e andrebbe estirpato.

La ringrazio per il Suo intervento e cordialmente La saluto.

Pier Augusto Stagi

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COMMENTI
Signor Bacci
28 marzo 2018 10:05 blardone
Per me e un gran Presidente ma e circondato da troppi Falchi . Le protrei ricordare nel lontano 2002/2003 con squadre squalificate (cottoref) e con mezza Grassi fermata ... ora permettiamo gente squalificata che fanno i Ds .... Mi spiace ma in prima persona ne ho viste troppo in Toscana . C e tanta passione ed e una terra bellissima ma non se ne uscirà piu .... ho conosciuto genitori disposto a tutto .. Ps se non sarebbe morto questo bravo ragazzo non sarebbe uscito nulla .Blardone

Blardone corretto
28 marzo 2018 12:36 geo
Sig. Bacci, certi articoli come quelli di Stagi, certi commenti come quelli di Blardone, sono da prendere in considerazione: non faccia lo gnorri.

Caro Presidente.....
28 marzo 2018 12:38 passion
In queste poche righe di Stagi tutta la verità ".....Il sistema Altopack, messo assieme dai Franceschi, è solo per sentirsi grandi, furbi e scaltri. Famiglie, genitori che spingono i loro ragazzi a ridurre le distanze con l’inganno. Doparsi per ansia da prestazione, oppure molto semplicemente perché fa figo. Un problema culturale profondo, che cancella la meritocrazia e conduce dritti alla fatuità. È il trionfo della famiglia assente."

Ciclismo in toscana più forte senza controlli
28 marzo 2018 18:25 umbertomaserati
Seguendo da una vita il ciclismo in Toscana mi sento in dovere di commentare quanto letto sopra. Il presidente Bacci è un signore che presta molto più attenzione alla forma che al contenuto. Chiariamo meglio, come Presidente del Comitato Regionale Toscana è sempre molto attento a presenziare a tutti gli eventi, che essi siano competizioni (nelle quali rigorosamente fa da starter), presentazioni di società a tutti i livelli o premiazioni di ogni tipo. Si impegna moltissimo in questo frangente, purché ci siano presenti le tv locali e non a riprenderlo. E’ bene precisare che di tutto questo non gliene faccio colpa, perché è parte del suo ruolo. Ad ogni modo per quanto concerne tutto il resto, il suo operato - è inutile negarlo - è molto carente sotto ogni punto di vista. Praticamente adesso sta cercando di difendere l’indifendibile, facendo conseguentemente una brutta figura. In ciò che scrive il direttore Stagi, o in quello che commenta Blardone, io non ci trovo niente di male. E’ solo verità, nient’altro che verità e probabilmente Bacci ne è consapevole ed un po’ se ne vergogna. Troppi avvenimenti deplorevoli quanto imbarazzanti, sono successi in Toscana nell’ultimo decennio. Come dimenticare, ad esempio, la squadra juniores tra le più forti ed organizzate di quell’epoca, Vangi - Ambra Cavallini che istigava al doping ragazzini minorenni (come sfortunatamente dimostrato dai fatti che videro protagonista Eugenio Bani). Purtroppo in Toscana funziona così, meglio non parlare di certe cose, perché se lo si fa o se si denunciano situazioni particolari, “scoperchiando dei pentoloni” che invece per interessi di vario genere dovrebbero rimanere coperti, si rischia di fare la fine di un certo Fanini, ovvero restare tagliati fuori da quasi tutto. Fanini ha avuto gli attributi per prendere certe posizioni ed in cambio cosa ha ottenuto? Che la sua squadra non venisse mai più invitata alle sole corse del calendario che si svolgono proprio in Toscana (Larciano, Coppa Sabatini e Giro di Toscana). Mentre prima, quando anche lui si adeguava al sistema, veniva invece sempre regolarmente invitato. Buffo no? A questo punto meglio starsene zitti, tranquilli e pacifici nella più totale omertà, proprio come il buon Bacci, penso, tanto gli interessi che girano intorno a certe gare, società, organizzatori, ecc. sono altri, certamente più “appetitosi” della salute dei corridori.
Quindi, come diceva Totò, caro signor Bacci “ma ci faccia il piacere…”, cambi rotta ed immagine, compia onorevolmente ma soprattutto adeguatamente il suo lavoro, ammettendo con coraggio e serenità quanto grave sia la situazione del ciclismo in Toscana dove mancano totalmente i controlli. La smetta di piangersi addosso dicendo che lei non ha potere in questo e si adoperi davvero per fare qualcosa di concreto.

caro Blardone ...
29 marzo 2018 14:28 lupoalberto
...se hai un conto aperto con la Toscana per vicende personali non è che sei autorizzato ha gettare fango ancor più di quello che già ci sia....vorrei ricordare che la società "incriminata" .. ha le proprie radici nel mondo molto oscuro e misterioso del settore amatoriale e gran fondo.. che poi ci possano essere come del resto anche altrove in Italia i soliti " furbetti"..nessuno lo disconosce ..ma attenzione ... fuori dalla Toscana c'è chi pilotava anche i contrololli..o addirittura ne veniva avvisato dove erano ... e qui mi fermo...

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