Editoriale
di Pier Augusto Stagi

C’È BISOGNO DI MAPEI. Giro d’oro (19 aprile), Giro di Calabria (15 - 18 luglio), Trofeo Matteotti (2 agosto), Trofeo Manservisi (19 settembre), Giro del Lazio (4 ottobre) e Milano - Torino (14 ottobre), tra i professionisti. Gran Premio di Soprazzocco (22 febbraio), Trofeo Cesab - Marabini (22 marzo), Giro delle Regioni (dal 26 aprile al primo maggio), Cronoindividuale Vila d'Almè - San Vigilio (Bergamo, 8 agosto), Due Giorni Marchigiana (18 e 19 agosto), Lombardia Tour (19 settembre), Giro del Canavese (20 settembre), Gran Premio di Rivarolo del Re (22 settembre), Piccolo Giro di Lombardia (3 ottobre) tra gli Under 23. Per non parlare delle corse cancellate tra gli juniores e le donne. Tutte corse storiche, con un certo peso e una certa tradizione. Il ciclismo perde i pezzi: c’è bisogno di Mapei o perlomeno un po’ di Vinavil.

RIPORTATELI IN GRUPPO. Torna Riccardo Riccò. Se tutto andrà bene tornerà poco prima della Sanremo (18 marzo 2010) sempre che l’Uci, tanto solerte a far rispettare i regolamenti, prenda atto della collaborazione fornita dal corridore modenese. Altrimenti Riccò, pescato positivo al CERA durante il Tour il 17 luglio del 2008 dovrà attendere il 17 luglio 2010: cioè quattro mesi in più rispetto alla decisione di appello del Tas. Intanto, mentre i corridori che sono stati motivo di terremoti e scandali sono pronti a ritornare in gruppo, ci sono i direttori sportivi (come Pietro e Matteo Algeri, tanto per fare un paio di nomi), meccanici e massaggiatori che pagano un prezzo ben più alto restando fuori dai giochi. Chi ha generato il danno ha una seconda possibilità, chi ha subìto il danno, paga dazio per tutti. Ai Riccò - e a chi come Riccardo ha sbagliato - una raccomandazione: al momento di tornare a firmare un contratto, ricordatevi anche di quelle persone che per vostra colpa hanno perso il posto di lavoro e sono a casa disoccupate. Anche questo sarebbe un buon modo per riabilitarvi agli occhi degli sportivi.

MONÒPOLI O MONOPOLIO. Come è noto l’Uci è in possesso dello screening di tutti gli atleti di Pro Tour e non solo. Sono dati riservati, protetti dalla privacy, ma come tutti i segreti di Pulcinella (anche gli svizzeri sono bravissimi in questo), ne fanno uso per “consigliare” o bocciare questo o quell’atleta. Mi spiego: è ormai consuetudine, per ogni team di alto livello, rivolgersi a qualche ben informato del governo mondiale della bicicletta. In pratica il dialogo a cui si assiste è pressappoco questo: «Vorrei prende il tal corridore, come è messo?». «Vai tranquillo, non c’è alcun problema». Oppure: «Lascia perdere: è pieno come un uovo». Qualcuno potrebbe dirmi: fanno bene, visto che è un modo come un altro per controllare, scoraggiare e arginare la piaga del doping. Ma è altrettanto chiaro che il potere che si trova ad avere l’Uci è semplicemente enorme. Il governo mondiale della bicicletta si trova in pratica a distribuire licenze e sponsor ai team manager amici, ma può anche condizionare e troncare l’attività a quelli che non sono visti di buon occhio in quel di Aigle. Con questo atteggiamento, in pratica, vanno a condizionare anche il mondo dorato dei procuratori, che a loro volta devono cominciare a stare con le antenne dritte: chi alza i toni, si vedrà punito. «Quel corridore è un rischio, lascia perdere». Il tutto, logicamente, in maniera informale, amichevole, con un uso tutt’altro che consono e corretto dei dati personali di ciascun atleta, che dovrebbero essere e restare segreti fino a prova contraria. In questa ultima stagione, qualche corridore ritenuto poco «raccomandabile» per una formazione Professional è stato ritenuto perfettamente idoneo un team di Pro Tour. Insomma, l’Uci propone, fa e dispone. Più che il gioco del Monòpoli, siamo al monopolio.

LIBERATE L’ASSOLDATO ALBERTO! È ostaggio dell’Astana. Bloccato mani e piedi da un contratto sontuoso fino alla fine del 2010. Formalmente Alberto Contador non avrebbe nulla di che lamentarsi - il contratto ce l’ha ed è pure buono - eppure il corridore più forte del mondo è vittima anche lui di un sistema impazzito, dove c’è sempre qualcuno che può fare quello che vuole, perché probabilmente è amico dell’amico. Vi sembra normale che Contador sia messo in scacco da un team manager - Johan Bruyneel - che da due mesi abbondanti gioca su due tavoli? Quello dell’Astana e quello di Radio Shack. Lavora da mesi per il team kazako - con il quale ha un contratto fino alla fine del 2010 - ma intanto sta allestendo la nuova squadra voluta da Lance Armstrong. Bruyneel aspetta la buonuscita dal governo degli amici di Vinokourov, ma intanto fa uscire dalla formazione che rappresenta il Kazakhstan diversi corridori che andranno a formare il team che probabilmente diventerà il più forte degli Stati Uniti. È una vera transumanza, quella cui assistiamo, da Astana a RadioShack: Brajkovic, Leipheimer, Paulinho, Popovych, Rast, Rubiera, Vaitkus e probabilmente il travaso non è stato ancora completato. Davanti a questo scempio l’Uci che fa? Niente. Non ha avuto nemmeno il buon gusto di aprire un’inchiesta per capire cosa stia accadendo. Un richiamino a Bruyneel? Nemmeno. Nel frattempo, l’assoldato Contador, aspetta che qualcuno arrivi in suo soccorso. Da noi un solo grido: liberate l’assoldato Alberto!
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