Sotto la lente d’ingrandimento sono finite le strade delle tappe Cefalù-Etna e Pedara-Messina. Percorsi che non sono stati ritenuti sicuri come verificato dagli organizzatori nel corso dei sopralluoghi lungo i tragitti. Non solo: i comuni di Santa Maria di Licodia e Nicolosi che dovrebbero effettuare le opere non hanno le risorse per farlo. Per scongiurare l'annullamento delle due tappe, il governo Crocetta, in assenza del bilancio, ha deciso di intervenire recuperando i fondi necessari, pari a 500mila euro, dal Patto per la Sicilia.
I problemi sono tanti. A partire da quello, ad esempio, che le cosiddette “provinciali” sono gestite, in linea teorica, dalle Province. Che in Sicilia non ci sono più. Ci sono i Liberi consorzi, ma le competenze, diciamo così, sono un po’ confuse.
IL "PROBLEMA PROVINCE" - La Cgil Palermo, qualche mese fa, ha messo nero su bianco dei numeri che fanno riflettere: solo nel Palermitano sono 19 le provinciali “interrotte”, ventuno strade in tutto, strade statali abbandonate a loro stesse dalla Provincia. O ex Provincia. Un “equivoco”, quello della competenza, su cui si è soffermato più volte Angelo Pizzuto, presidente Aci Palermo, che aveva parlato nelle settimane scorse al Giornale di Sicilia della situazione, non certo tranquillizzante, delle strade nelle Madonie, segnalando i pochi fondi a disposizione. “Non c’è mai stata una programmazione di interventi nelle strade provinciale. Per capire: sono stati messi in bilancio 600.000 euro dall’ex Provincia di Palermo per interventi in 2200 chilometri di strade. Praticamente nulla. In più, l’equivoco ex provincia – Liberi consorzi ha sicuramente portato ulteriore confusione”.
LE STRADE ABBANDONATE - Sono tante e tutte storiche. Tra quelle più famose, sulla statale 113 c'è il tratto fra Gioiosa Marea e Gliaca. Nel Palermitano la statale 120 da Cerda a Caltavuturo, la 117 bis, la Centrale sicula, sette chilometri fra Enna e Mulinello. La 119, la Trapanese, interrotta per due chilometri vicino Gibellina. La statale 191, fra Barrafranca e Mazzarino, e la 290, con un tratto fantasma di 27 chilometri tra Alimena sino a Calascibetta.
LE CAUSE DEL CEDIMENTO DELLE STRADE - Il nemico numero uno delle strade non è il traffico, il flusso della auto, ma la regimentazione delle acque. Quando le acque ristagnano sulla strada, e non hanno possibilità di uno sfogo laterale, l’acqua crea fratture nel manto stradale, frane e smottamenti. In Sicilia, nella stragrande maggioranza dei casi, i canali laterali delle strade e le caditoie non hanno manutenzione da anni. Prima c’erano i cantonieri della provincia, ora non ci sono più, perché hanno tagliato i fondi, il personale e così via. L’acqua dunque rimane sulla strada, non avendo sfogo, e “frattura” il cemento. Quindi i problemi che si vedono in molte strade, soprattutto lateralmente, sono dovuti a questo.
GLI INVESTIMENTI SULLE STRADE SECONDARIE - Eppure gli investimenti ci sono, e non sono nemmeno pochi. Nel 2017 arriveranno 235 milioni di euro per la viabilità “secondaria”, per quelle provinciali che sono in realtà il cuore pulsante della viabilità dell’Isola e non solo. Novantotto milioni arriveranno dall’accordo di programma per le province con l’Anas, un accordo che sarà firmato a breve.
A parte i 98 milioni sempre entro quest’anno, arriveranno altri 137 milioni per le strade provinciale provenienti dal Patto per il Sud. La Regione ha già scritto alle ex Province siciliane per adeguare i loro progetti, perché per accedere ai fondi tutte le opere devono essere, secondo le “regole” stabilite da Roma, tutte cantierabili, cosa non del tutto scontata, visto che a quanto pare lo scorso anno solo la metà dei progetti.
TRA TRAPANI E MODICA: I LAVORI NELLE STRADE - Nelle settimane scorse sono state sbloccate le somme per un valore complessivo tra lavori e progettazioni di 470 milioni di euro per la sulla ss115 Trapani-Mazara del Vallo, per la ss284 Adrano-Bronte e per ss117bis Licodia Eubea-A19. Interventi sulle strade statali117, cosiddetta «Centrale Sicula», la 117/bis, che comprende il tratto tra Enna bassa e Caltanissetta, la 121 «Catanese», che comprende la Leonforte-Enna e che collega Enna a Catania tramite varie cittadine della zona sud-orientale della provincia. Opere in corso sulla Rosolini-Modica, nonostante il fermo dei lavori di qualche tempo fa, il crono programma dovrebbe essere rispettato.
IL PROGRAMMA #BASTABUCHE - Da segnalare che nell’ambito del programma Anas #bastabuche. Nell’Isola la prima fase ha comportato l’espletamento di 8 gare da cinque milioni di euro ciascuna, i cui lavori sono già in corso. La seconda fase ha reso possibile bandire una ulteriore gara da 40 milioni. In totale, quindi, l’impegno di Anas in Sicilia per l’operazione #bastabuche ammonta a 110 milioni di euro. Il progetto #bastabuche, che riguarda l’intero territorio nazionale, comprende una prima fase, che è stata avviata da Anas a fine dicembre 2015 per un valore di circa 300 milioni di euro.
La seconda fase del progetto, invece, è stata avviata a fine luglio 2016 con un valore di 295 milioni di euro. Con la terza fase da 295 milioni gli investimenti complessivi salgono a 890 milioni di euro. A metà marzo, nell'ambito di questo programma, sono iniziati lavori lungo le strade statali 115 “Sud Occidentale Sicula”, dal km 268 al km 407, tra Gela e Siracusa, 124 “Siracusana”, dal km 34 al km 106, tra Grammichele e Solarino, e 287 “Di Noto”, dal km 0 al km 24, tra Palazzolo Acreide e Noto.
da Il Giornale di Sicilia a firma di Luigi Ansaloni