DI LUCA. «Doping? Alla fine vince sempre il più forte»

DOPING | 26/04/2016 | 19:02
Danilo Di Luca a Milano, Libreria Open, per presentare il suo libro-verità «Bestie da vittoria». Accanto a la coautrice Alessandra Carati e Nadia Toffa de Le Iene.
L'abruzzese racconta: «La gente non si rende conto che cos’è correre una tappa di 250 chilometri dopo venti giorni che sei in sella a una bici, la neve l’acqua il freddo il caldo la febbre la dissenteria il dolore la fatica. Quando sai che domani devi correre la stessa distanza e anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora, tutto quello che puoi ingerire lo ingerisci. Per un ciclista l’importante è vincere, non pensi mai che ti ritiri, che ti possono beccare, che ti puoi ammalare, che puoi farti male. Esiste solo la vittoria».

«Quando i direttori sportivi dicono: «Non so niente», mentono. L’ambiente non ti obbliga a doparti, ti sollecita perché tutti hanno interesse che tu vinca, la squadra e gli sponsor hanno bisogno del campione, il campione crea un indotto che dà da mangiare a un sacco di famiglie. Ogni ciclista sa che tutti si dopano eppure nessuno parla. La verità è che nessuno di noi pensa di sbagliare, facciamo tutto quello che un ciclista professionista deve fare. La verità è che tutti si dopano e che tutti lo rifarebbero, la verità per la società civile è inaccettabile. Come si fa a dire la verità e a essere credibile? Bisognerebbe accettare l’inaccettabile».

E poi risponde alle domande del pubblico e dei giornalisti presenti, intanto che le copie del suo libro allineate sullo scaffale vanno esaurendosi.

Cosa rifaresti e cosa no?
«Rifarei tutto, cercando però di gestire diversamente le situazioni con gli sponsor, i tecnici, i tifosi. E di essere meno scontroso, anche perché poi in realtà era solo timidezza».

Cosa pensi dei motorini?
«È difficile dirlo, ma c'erano anche quandocorrevo io. Noi non ce ne rendevamo conto, magari ora lo capiremmo. Ricordate che se il doping tidà un incremento che va dal 5 al 7 per cento, il motorino ti dà il 40% in più. Oggi io peso 10 chili in più di quando correvo, ma con il motorino sarei ancora competitivo».

C'è qualcuno che va a pane e acqua?
«Io non metto la mano sul fuoco per nessuno».

Come cammini oggi?
«Vado avanti a testa alta e schiena dritta».

Alla luce della tua esperienza, cosa pensi di Armstrong?
«I campioni alla fine vincono sempre, ma senza il sistema che ha costruito non avrebbe vinto sette Tour di fila. Due o tre sì, ma sette no».

Hai rimpianti?
«L'unico è quellodi acer fatto soffrie chi mi stava vicino».

Ma allora non converrebbe liberalizzare il doping?
«Sì, tanto alla fine il più forte vincente sempre».

Pietro Illarietti
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COMMENTI
scelta inopportuna
26 aprile 2016 21:52 andy48
Scusate, ma perche' gli date ancora spazio? Di fesserie ne ha gia' dette tante in passato, e dall'articolo sopra non mi pare abbia cambiato registro.

26 aprile 2016 22:34 VociDalGruppo
se chi vince è dopato come il signor Di Luca non vince... lo mandano a zappare.. e se siamo fortunati per sempre

Comunque
26 aprile 2016 23:33 Monti1970
È stato un campione

No comment
26 aprile 2016 23:55 Legend
Sempre più ridicolo. E ci guadagna ancora soldi con il suo libro. Farebbe una figura migliore se tacesse.

sempre soldi
27 aprile 2016 01:32 srm
Quanto costa il tuo libro? Perché deve essere sempre tutta questione di business? Come vanno le vendite delle tuo marchio di bici?
Io dico.........riflettete gente.......riflettete!!!
Che pa...lle!!!!

Fuori la testa da sotto la sabbia.
27 aprile 2016 11:05 Bastiano
E' inutile sfuggire alla realtà, tutti lo dicono sotto voce e nel privato ma, possiamo partire da questa confessione, sbagliata nei modi, per togliere il coperchio che protegge i trafficanti di doping e far correre i ragazzi, con le sole proprie gambe. Se poi vogliamo far finta di nulla e continuare a credere ai miracoli, continuiamo pure così ma, non stupiamoci se le strade si svuotano sempre di più. Tutti i miracoli di ciclisti che diventano campioni in età molto avanzata, oppure di velocisti che diventano scalatori, oppure di corridori che da una Professional (forse l'unica categoria controllata davvero), passano ad una World Tour oppure ad una Continental e diventano dei mostri di bravura, per me sono per nulla credibili.
Decidiamo se vogliamo darci un taglio al doping, oppure se vogliamo continuare a pensare che i controlli funzionano alla grande e che, si dopano solo quelli che scopriamo?

Senza morale e senza ipocrisia
27 aprile 2016 11:36 ago61
Ho sempre tifato per i corridori appestati e pensandoci bene ne sono contento...quelli che negli anni non sono mai stati beccati non mi hanno proprio convinto anche se ora sono a pontificare a trasmissioni, premiazioni e dirigenze varie. Tutta la storia del ciclismo, i suoi campioni, le sue mitiche imprese sono indissolubilmente legate al doping. Può non piacere ma questo è ciò che è stato. Ogni epoca ha avuto i suoi farmaci e le sue tecniche e il ciclismo ha usufruito ciò di cui la scienza metteva a disposizione.

27 aprile 2016 12:27 Marcy
PERCHE PARLARE ANCORA DI QUESTO TIPO BASTA.....

DOPING...........verita' 90%
27 aprile 2016 12:40 SERMONETAN
Il sig. Di luca dice la verita' al 90% non su questo articolo ma quello uscito qualche gg fa.non credo che erano solo 16 anni di doping che ha iniziato al 3 anno da dilettante, ricordo da juniores volava al giro della Lunigiana insieme con Figueras.Il sistema funziona cosi'e funzionera' sempre cosi'

GIUSTO BASTIANO
27 aprile 2016 12:46 SERMONETAN
Sono pienamente daccordo con il blobber BASTIANO ti diro' di piu' che i piu' potenti pagano l'analista che fa i controlli ed escono puliti riescono.riescono ad individuare il suo codice a bara ed il gioco e fatto

Aprire gli occhi
27 aprile 2016 13:29 luki
Tutti si dopano? Può essere!!!!!!
Perchè imparano già da juniores. Basta guardare i risultati. Provate a tenere d'occhio gli ordini d'arrivo e vi accorgerete che sono sempre gli stessi e delle stesse società.
Possibile che queste società abbiano 13/14 corridori e sono tutti dei campioni che vincono tutti e vanno tutti come treni.
Certo controlli nella categoria = ZERO.
E poi ci stupiamo dei vari DiLuca e Ricco.
P.S. e i motorini ......???
Luki

ha ragione
27 aprile 2016 15:27 insella
Basta ipocrisie, lo sanno tutti che c'è chi è super controllato ed altri
protetti che poi fanno i fenomeni . Si tace per il vile denaro ,il denaro corrompe nel ciclismo e nella vita

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