FIANDRE. UNA RONDE TUTTA DA VIVERE

PROFESSIONISTI | 02/04/2016 | 07:54
Sono 255 chilometri di fremito e passione. Sicuramente tra i più affascinanti del mondo. 255 chilometri che non prevedono vuoti a bordo strada: c'è gente ovunque, al Giro delle Fiandre. Perché la Ronde, che quest'anno festeggia le sue 100 edizioni, è la corsa simbolo del popolo fiammingo, rappresenta la giornata in cui far valere la propria identità attraverso lo sport che da queste parti amano di più: il ciclismo.

Qui nelle Fiandre, i pub non ospitano i club di tifosi delle squadre di calcio, qui aprono le porte al ciclismo. Qui di biciclette e di corridori si parla tutto l'anno: si scende in strada per vedere le corse, che sono tante, e poi si torna a parlarne dietro ad una pinta di birra.
Qui ognuno dei 200 corridori al via si prenderà domani il grande applauso della piazza centrale di Bruges, firmerà autografi, scoprirà magari di avere dei tifosi a sua insaputa.
Qui domani si renderà omaggio a due ragazzi che il Fiandre non lo potranno mai correre: il vallone Antoine Demoitié e il fiammingo Daan Myngheer. Si è parlato di loro nei pub e ancora a lungo se ne parlerà perché la gente del ciclismo non dimentica, anzi fa del ricordo la sua ricchezza.

Domani sarà festa nonostante tutto, nonostante il terrorismo, nonostante il Belgio sia dilaniato dalle polemiche politiche e civili. Domani sarà festa, una di quelle feste in cui tutto il paese scende in piazza. Solo che il Paese stavolta è grande più di metà nazione e sulle strade di persone ce ne sarà più di un milione.

Duecento55 chilometri, dicevamo, con 18 muri e sette tratti di pavé. L'ultimo muro, il Paterberg, sarà affrontato a 13 chilometri dal traguardo di Oudenaarde. Ma a quel punto i giochi saranno fatti da un pezzo, mancheranno solo gli ultimi tasselli del puzzle.
Perché il Fiandre è una corsa che metro dopo metro modella la sua storia, elimina corridori, sceglie i suoi eletti e li spinge al confronto diretto, l'uno contro l'altro. E noi siamo pronti a godercela.

Ecco i Muri (nell’ordine: chilometri percorsi/chilometri all’arrivo, lunghezza, pendenza media, pendenza massima, punto di massima pendenza):

1  Oude Kwaremont        103,1/151,9  2200 m   4,0%  11,6% (1500 m)

2  Kortekeer             113,6/141,4

3  Eikenberg             121,3/133,7  1200 m   5,2%  10,0%   (1200 m)

4  Wolvenberg            124,4/130,6   645 m   7,9%  17,3%

5  Molenberg             136,6/118,4   463 m   7,0%  14,2%   (300 m)

6  Leberg                157,1/ 97,9   950 m   4,2%  13,8%

7  Berendries            161,2/ 93,8   940 m   7,0%  12,3%

8  Valkenberg            166,5/ 88,5   540 m   8,1%  12,8%

9  Kaperij               177,1/ 77,9  1000 m   5,5%   9,0%   (450 m)

10  Kanarieberg           184,5/ 70,5  1000 m   7,7%  14,0%

11  Oude Kwaremont        200,4/ 54,6  2200 m   4,0%  11,6%   (1500 m)

12  Paterberg             203,8/ 51,2   360 m  12,9%  20,3%   (360 m)

13  Koppenberg            210,4/ 44,6   600 m  11,6%  22,0%   (600 m)

14  Steenbeekdries        215,8/ 39,2   700 m   5,3%   6,7%

15  Taaienberg            218,3/ 36,7   530 m   6,6%  15,8%   (500 m)

16  Kruisberg/Hotond      228,5/ 26,5  2500 m   5,0%   9,0%   (450 m)

17  Oude Kwaremont        238,3/ 16,7  2200 m   4,0%  11,6%   1500 m)
18  Paterberg             241,8/ 13,2   360 m  12,9%  20,3%   (360 m)

Ed ecco i settori in pave
(nell’ordine: chilometri percorsi/chilometri all’arrivo, lunghezza)

1  Huisepontweg           81,7/173,3  1600 m

2  Ruiterstraat          124,5/130,5   800 m

3  Kerkgate              127,8/127,2  2650 m

4  Jagerij               130,9/124,1   800 m

5  Paddestraat           141,5/113,5  2300 m

6  Haaghoek              154,1/100,9  2000 m

7  Mariaborrestraat      214,5/ 40,5  2000 m

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COMMENTI
Il Fiandre..
2 aprile 2016 13:51 teos
Per me la gara di un singolo giorno più bella del calendario, anche più della Roubaix. E a dirla tutta, sarà forse il contorno di pubblico sempre da lacrime agli occhi per numero e passione, ma l\'aria che si respira nella settimana che dal Fiandre arriva alla Liegi è sempre più salubre di quella di tutto il resto del calendario internazionale. 1000 e più ancora di questi Fiandre!!

Dato che
2 aprile 2016 16:15 canepari
la Milano Sanremo si conferma, INVOLVENDOSI e perseverando nel facile percorso di 30 anni fa, una “ gran fondo con finale agonistico”, il Fiandre, dove c’è la lotta vera della progressiva eliminazione per chi non regge al ritmo dei migliori, è, come dice teos, una delle più intriganti e godibili, non solo tra il pubblico competente e superappassionato, ma anche in televisione. Però, dai, anche la Roubaix non ci lascia mai coll’amaro in bocca… il fascino delle pietre è nella leggenda di questo sport. Stiamo aspettando dei nuovi Ballerini”… Non tarderanno.

@canepari
2 aprile 2016 16:36 teos
Assolutamente, io ne stavo, come si suol dire, facendo questione di lana caprina ma la Roubaix è altrettanto una gara di assoluto fascino. Io tra le due preferisco il Fiandre, forse perché ho avuto la fortuna e il piacere di viverci una settimana in Belgio e sono rimasto estasiato dal fascino di quei posti (Brugge soprattutto è una città incantevole), e in più come ho detto il pubblico da un pizzico di calore in più perché il Fiandre è il loro 2 Giugno, ma mi rendo benissimo conto che ne faccio così una questione decisamente soggettiva. Come detto più in generale io amo tutta la campagna del Nord, Ardenne comprese, perché in queste gare si respira l\'aria del vero ciclismo che da noi ahimé, tocca dirlo, non si respira più. Che tengano ben salda la loro magia almeno loro..

canepari
2 aprile 2016 19:11 Vale46
Canepari, quindi per te, a metà marzo, una gara di 310km col trasferimento iniziale che i ciclisti li fanno in bici non in macchina a 44/45 di media, sarebbe una gran fondo con finale agonistico? tu si ne capisci di bici....
sono semplicemente gare differenti fiandre e milano sanremo!

Devo veramente ringraziare Vale46
3 aprile 2016 13:41 canepari
che mi ha APERTO GLI OCCHI spiegandomi che la Milano Sanremo e il Giro delle Fiandre sono due corse diverse. Grazie a questo professore, mi si sono spalancati dei nuovi orizzonti ciclistici. Lo ringrazio anche per i complimenti relativi alla mia competenza in fatto di bici… sono cose che fanno veramente piacere. Bravo Vale: di solito non commento chi vuol farmi passare per sprovveduto, ma a sto punto, avallando la tua lezione tecnica e non osando contraddirti per non crearti dei traumi, ti dico che HAI RAGIONE!! Perché la Milano Sanremo è attualmente una corsa lunghissima (interminabile trasferimento…) e durissima (Turchino, i Capi, la Cipressa…). Prova ne sia che quest'anno, sui 199 partenti ne sono arrivati al traguardo “appena” 180. I DICIANNOVE non arrivati sono stati decimati dalla eccessiva lunghezza del percorso, dalla elevatissima media di corsa e dal fatto che a metà marzo nessuno è ancora in “condizione”….
SVEGLIA Vale!!!! La Milano Sanremo ha una storia importante che va salvata. Non si può farne una corsa da velocisti “parvenus” e potrei farti una mezza dozzina di nomi.
Torriani l’aveva capito già più di 50 anni fa’.

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