Già nella storia per età e
tradizione, la Nove Colli vi ritorna per un primato che strizza l’occhio
al Guinness: a raccogliere le prime novemila iscrizioni all’edizione
del 2016, in calendario il prossimo 22 maggio, sono bastati quattro
minuti appena, forse meno. Potere della tecnologia e dell’era
telematica, dove per esserci basta un click: succede abitualmente per i
concerti e gli altri grandi eventi sportivi, ma non esiste dato migliore
di questo per illustrare il concetto di velocità.
Ai meno
introdotti nelle vicende legate allo sport, è doveroso spiegare che la
Nove Colli non è semplicemente una gara per chi pedala per passione, i
popolarissimi cicloamatori: è la più antica, oltre che la più
frequentata. Esiste dal 1971, quando un manipolo di appassionati della
bici, nel ritrovo del Bar del Corso sul canale leonardesco a Cesenatico,
si inventò una gara che non aveva eguali al mondo. La prima volta
partirono in diciassette: fu solo la scintilla di un successo che col
tempo è deflagrato e oggi non solo si calcola a migliaia di
partecipanti, ma è diventato planetario.
Da ogni angolo del
mondo sono piovute le richieste anche ieri mattina, quando alle 10 gli
organizzatori hanno aperto il flusso delle prenotazioni: meno di quattro
minuti e i novemila pettorali disponibili a 60 euro l’uno avevano già
un proprietario. Italiano per la maggior parte, ma in buona percentuale
anche straniero: fra sei mesi, per pedalare sulle colline romagnole,
arriveranno dalla Germania e dalla Svezia, dall’Australia e dal Canada,
dal Cile e dagli Stati Uniti, dall’Argentina e da Santo Domingo, dalla
Bielorussia e perfino dal Rwanda. Un pianeta intero radunato nella terra
di Pantani sotto il segno della bici.
«È la conferma che
l’appassionato non vuol mancare agli appuntamenti più importanti: per un
ciclista far la Nove Colli è un po’ come per un podista partecipare
alla maratona di New York», racconta Davide Cassani, ct della Nazionale,
due volte sulle strade di Romagna per diletto come altri più o meno
famosi (qualche anno fa persino Jovanotti la impose alla sua band...).
«Questa non è una corsa come le altre: ha aperto una strada, abbina
passione e storia ed è cresciuta nel tempo con la stessa cura che ha
avuto, volendo scomodare un paragone ingombrante, il Tour de France».
Non
più solo un avvenimento: un vero e proprio evento. Capace di
raccogliere 37 adesioni al secondo: più del doppio rispetto a quelle
registrate in Gran Bretagna nello scorso giugno, in occasione del record
dell’ora di Wiggins, quando i 6mila posti del velodromo di Londra
furono bruciati in un paio di minuti. Per la Nove Colli, questo è stato
solo il primo atto: il prossimo è previsto il 18 novembre, giorno in cui
verranno messi in vendita gli ultimi tremila posti, che all’iscrizione
alla gran fondo legano un soggiorno minimo di tre giorni in albergo. Un
anno fa andarono esauriti in un paio di giorni: viste le premesse, si
rischia di far meglio.
Angelo Costa, da Il Resto del Carlino