MONDIALI JR. Il quartetto delle azzurre escluso tra le polemiche

PISTA | 19/08/2015 | 11:54
Comincia con un “caso” azzurro il campionato mondiale juniores su pista che si sta svolgendo ad Astana. Il quartetto italiano dell’inseguimento femminile - composto da Barbieri, Bertizzolo, Alzini e Balsamo - è stato squalificato per doppia falsa partenza.

Le ragazze hanno effettivamente compiuto una prima falsa partenza, mentre nella seconda ci sono stati molti dubbi, al punto tale che è stato chiesto di vedere il video. Dopo la visione del video - che evidentemente non ha chiarito la vicenda - il presidente di giuria ha detto che il video non contava, ma che valeva la decisione della persona. Quindi Italia fuori.
Successivamente è stato comunicato che le ragazze potevano partire perché c’era il dubbio di un errore da parte del giudice.
Ma dopo il reclamo presentato da Australia e Nuova Zelanda al delegato UCI, la decisione è stata nuovamente modificata e il quartetto delle azzurrine definitivamente escluso dalal competizione.
 
Salvoldi aveva schierato Martina Alzini al posto di Marta Cavalli con Sofia Bertizzolo, Sofia Balsamo e Rachele Barbieri, unica differenza rispetto alla formazione che ha trionfato ad Atene. Il rammarico aumenta alla luce dei tempi ottenuti dalle squadre che hanno passato il turno ad Astana. Il migliore è stato ottenuto dalla Nuova Zelanda in 4’35”155, un gran bel crono, migliore di circa un secondo rispetto al precedente record mondiale stabilito nel 2013 dalla Gran Bretagna a Glasgow, ma peggiore di quasi due secondi rispetto a quello stabilito dall’Italia ad Atene.

Sarebbe stata una sfida emozionante per l'oro. Se poi si considera che il secondo miglior tempo è stato ottenuto dalla Russia, quarta ad Atene, in 4’46”046, poco meglio dell’Australia (4’46”347), possiamo parlare di una medaglia persa senza neppure gareggiare.

QUALIFICAZIONI

1 Nuova Zelanda (Botha Bryony, White Holly, Park Madeleine, Drummond Michaela) 4’35”155, media 52.334:
2 RUSSIA (Selina Kristina, Studenikina Natalia, Novikova Oksana, Levchenko Viktoria) 4’46”046;
3 AUSTRALIA (Mckinnirey Danielle, Saunders Tori, Moran Chloe, Macdonald Nicola) 4’46”347
4 GIAPPONE (Kajihara Yumi, Suzuki Nao Hashimoto Yuya Furuyama Kie) 4’47”812
5 GERMANIA (Ebert Michaela, Sussemilch Laura, Ostler Lena, Breitenfellner Katja) 4’49”065
6 KAZAKISTAN (Akhmetcha Rinata, Seitova Zhanuya, Pastarnak Viktoriya, Geneleva Tatyana) 5’05”422

ITALIA ( Martina Alzini,, Sofia Bertizzolo, Sofia Balsamo, Rachele Barbieri) SQUALIFICATA PER DOPPIA PARTENZA FALSA
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COMMENTI
prova tv
19 agosto 2015 12:13 Giors
non conosco il regolamento in pista e ammetto la mia ignoranza.
I giudici sono esseri umani e come tali possono sbagliare,ma se è ammessa la prova tv ed è stato accolto il reclamo australia e nuova zelanda significa che hanno, purtroppo, fatto una seconda partenza falsa.

Non c è più una logica umana
19 agosto 2015 12:16 buonsenso
Ci siamo totalmente dimenticati che questo è sport e se è proprio vero che dopo il filmato sarebbero state fatte partire e solo il reclamo di due nazioni ha potuto portare al no definitivo vuol dire che non c è più una logica umana legata al nostro sport ed è una cosa gravissima......... Qualcuno glielo spieghi che la ruota gira a questi elementi ........ Brutti tempi questi :-(

Funerale della sportivita\'
19 agosto 2015 13:25 PoolRatti
Fa male vedere che due grandi nazionali della pista per assicurarsi una possibile vittoria più facile abbiano fatto ricorso. Bella sportività!

Italia non conta niente
19 agosto 2015 13:32 geo
A livello internazionale l'Italia non conta niente. Questo è il problema

Regolare
20 agosto 2015 10:54 angelofrancini
Per chi conosce le regole non é successo nulla di irregolare: le regole sono state correttamente rispettate.

Il contro reclamo dell'Australia e della Nuova Zelanda altrettanto giustamente é stato accolto poiché, ritengo, non riguardasse la falsa partenza in se, ma la competenza di chi poteva decretarla: il solo STARTER.

Poi posso convenire che, nell'era della tecnologia, questa regola vada cambiata: ma oggi é cosi e come dice qualcuno: "rules are rules".

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