Sequestro di farmaci nel ragusano: 34 indagati

DOPING | 10/08/2015 | 17:56
Sequestrati farmaci dopanti e sottoposti ai controlli del Coni numerosi atleti dilettanti che ieri hanno disputato una gara nel ragusano: 34 sono gli indagati. Centinaia le intercettazioni telefoniche. Ieri la Squadra Mobile di Ragusa ha aspettato alcuni atleti davanti alla casa dove sono state effettuate le riprese della fiction del Commissario Montalbano. Proprio qui, infatti, era collocato il traquardo della competizione sportiva. Perquisite molte auto, case e i luoghi di lavoro dei sospettati.
Trovati farmaci dopanti utilizzati solitamente per malati oncologici. A giorni si attendono i risultati dei controlli antidoping.

Gli indagati sono 19 ragusani, 9 siracusani, 5 catanesi e un reggino. Tra di loro vi sono anche i presidenti di alcune squadre di dilettanti che in occasione delle gare fornivano supporto logistico. L'indagine ha preso il via dopo che un "ciclista della domenica" ha scritto una lettera alla Procura della Repubblica di Ragusa, che coordina l'inchiesta, con nomi, indirizzi, quantità e tipologia di farmaci utilizzati dai "finti atleti". Gli sport praticati erano in particolar modo il ciclismo e poi le gare podistiche ed il body building. Tra i fornitori dei farmaci anche un infermiere di Ragusa che si occupava di procacciare medicinali senza ricetta ed in molte occasioni allestiva un ambulatorio per fare delle flebo con diverse sostanze chimiche. Tanti anche i commenti postati su Facebook di consigli sul doping. L'indagine ha permesso di squalificare per più anni alcuni atleti ed a vita un "allenatore" che somministrava di tutto. Poi è stato individuato chi procurava le sostanze, chi le vendeva per poi darle agli altri e chi le custodiva prima delle gare. Le intercettazioni, raccontano gli investigatori, hanno permesso di appurare - inoltre - che gli indagati avevano una gran paura di venire colti in flagranza ed il loro linguaggio cambiava a seconda degli interlocutori. Ad esempio, il meccanico parlava di autoricambi, il falegname di parquet, l'idraulico di tubi, il tabaccaio di sigarette, "ma hanno commesso troppi errori per non farsi scoprire dalla Polizia di Stato". A casa e nell'auto di un podista ragusano di 38 anni sono state trovate decine di medicine classificate come dopanti.
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COMMENTI
ke benzina
10 agosto 2015 20:06 tasi e tira
Squalifica a VITA !!! senza nessuna pieta\' !!! kissa\' perke\' anke se sono molto allenato mi fan sempre male le gambe....aaaah giusto vado a benzina normale e un prosekkino ogni tanto....

Per favore chiuderei in una gabbia.
10 agosto 2015 21:12 Bastiano
Questi dementi sono pericolosi per la società, meglio chiuderli in una gabbia con un mazzo di carte perché se le portano loro usano quelle truccate,visto che il rispetto delle regole non fa parte della loro cultura. .

MA DAI!!!!!!!!!!!!!!
10 agosto 2015 22:48 ewiwa
Ma non è possibile il doping non esiste più ma che ci fanno con quei farmaci!!!!!!!!!!!!

In galera a vita
10 agosto 2015 23:56 etienne
Sono di quelle zone e di sicuro qualcuno che correva con me c\'è ancora dentro visto lo schifo che girava ai miei tempi, a proposito ma a Bergamo nelle gare amatoriale non è che qualcuno faccia dei controlli? Perché i dubbi sono tanto anche li

ALLORA VI RACCONTO
11 agosto 2015 10:37 ewiwa
Qualche anno fa feci una gara amatoriale ed eravamo in 94 corridori.
Io (pulito) arrivai sedicesimo.
Alla fine della gara i direttore della corsa avvisò che c'erano dei controlli antidoping (non potete immaginare la faccia di tanti) ed invitò i primi otto a presentarsi dalla giuria insieme ad altri otto estratti a sorte tra gli altri del gruppo.
NON SI PRESENTO' NESSUNO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E mi parlate di antidoping
Io sempre sedicesimo all'arrivo......non feci più alcuna gara per me lo sport è sport ed è misurarmi prima con me stesso...... per moltissimi è azione bara e penosa.

Anch'io ne voglio raccontare qualcuna
11 agosto 2015 17:02 Bartoli64
Anch’io ne voglio raccontare un altro di aneddoto della specie (ma neppure il più clamoroso).

Dunque, alcuni anni fa, al ritrovo di una gara amatoriale in provincia di Grosseto, un mio amico nel presentare il proprio tesserino ai Giudici per l’iscrizione si sentì dire: “Te sei sicuro che ti vuoi iscrivere? Guarda che sinora vi siete iscritti in cinque”.

Eppure intorno al tavolo delle iscrizioni giravano ancora una trentina di corridori(!?) qual’era dunque il problema?

Nessuno, se non che si era sparsa l’inquietante voce secondo la quale era stato notato un tizio con una valigetta da medico in mano, ragion per la quale il tizio stesso era stato identificato come l’incaricato di un controllo anti-doping (e la gara non partì comunque per mancanza di iscritti).

Oggi la situazione è per fortuna è cambiata, i controlli sono aumentati e sono in mano al Ministero della Salute che si fa coadiuvare dai NAS durante l’esecuzione, mentre le squalifiche si sono fatte più pesanti eppure…

Eppure non basta ancora, visto che in poco più di 3 anni sono circa 150 le positività accertate nella categoria (tra le quali ce ne sono alcune recentissime come quella della gara nel ragusano nonché la “tana” che hanno fatto lo scorso giugno ad una GF nel reatino dove hanno beccato un altro noto “fenomeno stupefacente” di questo ambiente).

E pensare che c’è gente (come il Presidente di un Ente) che ha dichiarato come gli ultimi provvedimenti a contrasto del doping tra gli amatori siano troppo severi, oppure come un noto “benpensante” nonché “superesperto” di questo blog che qui commentando il c.d. “provvedimento-Santilli” (quello della squalifica a vita per i dopati tra gli amatori) ha testualmente ha affermato: “un tesserino da amatore non si nega a nessuno”, peraltro prendendo - proprio pochi gg. - fa le parti ad un noto “preparatore” lombardo (amico suo ovviamente) e che si è beccato 4 anni di inibizione per il suo vizietto di “addizionare” i propri atleti.

Purtroppo la battaglia per vincere il doping (in tutte le categorie ciclistiche così come in tutti gli altri sport) è ancora ben lungi dall’essere vinta (se mai lo sarà).

In ogni caso è necessario perseverare nei controlli, nelle indagini e non recedere nemmeno di un millimetro nelle sanzioni, nonché contribuire a formare nei giovani una vera cultura sportiva che nulla abbia a che fare con il doping e le sue porcherie.

Il problema è che ci sono ancora in giro certi vecchi tromboni (che qui però fanno i garantisti), con le loro mentalità incancrenite e colluse con la “robba” ed i vecchi “sistemi”, mi dite voi dove vogliamo mai andare?

Bartoli64

12 agosto 2015 10:15 geom54
già per l'appunto;
"CULTURA SPORTIVA";
ciò che forse tanto manca;
relegata in ambito filosofico.


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